Scenario cookieless. Guffanti, Jakala: "Bisogna trarre il massimo da dati di prima parte, dati geo territoriali e dall’utilizzo dell’AI"
Dopo l'acquisizione di Roibox, Jakala è al lavoro per la realizzazione di un'unica piattaforma che aggregherà dati territoriali, dati provenienti dalle API di colossi come Google, piattaforme di Programmatic e connected TV
E’ dei giorni scorsi la notizia dell’acquisizione da parte di Jakala di Roibox, società specializzata negli Analytics geospaziali. L’operazione, secondo Jakala, realtà presente in 21 Paesi e attiva su 30 mercati, rappresenta un passo significativo sulla strada per diventare uno dei cinque player mondiali del digitale con un’offerta end-to end arricchita di nuove tecnologie, competenze e di un approccio completamente nuovo alla pianificazione media. Jakala è ora al lavoro su una piattaforma che andrà ad aggregare dati territoriali, dati provenienti dalle API di colossi come Google, piattaforme di Programmatic e connected TV.
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Ne parliamo con Amedeo Guffanti, Global Head of Digital and Media e Managing Director di Jakala.
Quali sono i trend del marketing digitale a cui Jakala guarda per il prossimo periodo?
Trovandoci difronte a uno scenario cookieless il nostro sforzo è volto a poter trarre il massimo dai dati di prima parte, dai dati geo territoriali e dall’utilizzo più avanzato dell’AI. Tutto ciò è reso possibile grazie all’expertise maturata da Jakala nel corso degli anni in ambito CRM. Da sempre il nostro core business è fornire soluzioni per migliorare la top line dei clienti che operano in mercati altamente innovativi e competitivi e, per mantenere un tale livello qualitativo, monitoriamo in modo continuativo e strutturato i trend di mercato, analizzandoli e puntando su quelli che reputiamo più promettenti o solidi.
Come si inserisce in questa strategia l'acquisizione di Roibox?
Roibox è il bridge fra la teoria e la pratica, cosa non scontata. Siamo ora in grado di dare una risposta precisa e di alto livello a un tema di cui si parla tanto ma verso il quale è complicato essere fattivi e efficaci. Si tratta di un tassello importante nella creazione di un asset tecnologico che fa parte della strategia media di Jakala e che fa seguito alla recente acquisizione della danese FFW, digital company attiva nello sviluppo di soluzioni di customer experience per grandi aziende e organizzazioni.
Quali saranno i prossimi step di Jakala nell'ambito dell'analisi geospaziale?
Stiamo lavorando alla costruzione di un ecosistema di supporto al business di ogni singolo brand capace di sfruttare tutte le fonti di dati: prima, seconda, terza parte e geospaziali. Un’unica piattaforma aggregherà dati territoriali, dati provenienti dalle API di colossi come Google, piattaforme di Programmatic e connected TV, il tutto in sinergia con i dati di proprietà dei brand, quindi di Prima parte.
Come si aspetta Jakala di chiudere l'anno in termini di fatturato? Si tratta di un trend in crescita?
Sono ormai svariati semestri che il fatturato di Jakala fa segnare una crescita significativa a testimonianza dell’efficacia della traiettoria tracciata. Se a questo aggiungiamo le enormi potenzialità interne che ancora dobbiamo esprimere integralmente e consideriamo l’importanza di poter godere del pieno supporto di Ardian, società di investimenti privata leader a livello globale, ecco che le aspettative verso il futuro sono alte.