Wpp chiude l’anno in Italia con una performance migliore del mercato. Maggini: «La nuova VML è pronta»
Risultati in controtendenza rispetto alla capogruppo per la società nel nostro Paese. Beduschi: «Grazie al new business e a billing più corposi»
Wpp si avvia a chiudere l’anno in Italia «con una performance migliore del mercato e un risultato più alto di quanto avevamo messo a budget alla fine del 2022», grazie ad una spesa pubblicitaria più elevata di quanto previsto (il centro studi di UNA stima investimenti in crescita del 3% nel 2023%) e «agli ottimi risultati di new business messi a segno dal gruppo».
La filiale italiana della holding pubblicitaria britannica, hanno detto la ceo Simona Maggini e il chairman Massimo Beduschi intervistati a margine della dodicesima edizione del Forum WPP | The European House - Ambrosetti, sta andando dunque meglio della capogruppo, alle prese con una generale frenata del business, tanto che di recente ha rivisto nuovamente le sue proiezioni di chiusura d’anno al ribasso e ha annunciato un incontro con gli investitori a gennaio per presentare il nuovo piano basato anche sul taglio dei costi.
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«Tutte le discipline stanno ottenendo buoni risultati», ha precisato Simona Maggini. «Certo, la creatività va meno bene del media, ma questo è un trend generale del mercato». L'integrazione tra VMLY&R e Wunderman Thompson, l’operazione internazionale da cui nascerà la nuova VML, «in Italia è già realtà, primo paese al mondo, tanto che il 22 novembre presenteremo internamente la nuova struttura - ha detto la manager. - Ad oggi posso solo confermare che il ruolo di Ceo sarà affidato a me e che il team potrà contare su oltre 400 professionisti, di cui tra i 110 e i 120 saranno creativi. VML sarà l’agenzia più importante del mercato e opererà d'ora in poi con una "value proposition" più contemporanea».
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Per quanto riguarda le attività media, il processo d’integrazione riguarda da un lato la centralizzazione dei servizi di back office delle tre centrali (Mindshare, Wavemaker e EssenceMediacom), dall'altro l’ampliamento del ruolo di GroupM Nexus, sotto il cui brand il gruppo sta riportando tutti i servizi del performance media, una strategia avviata lo scorso anno su scala internazionale che ha visto recentemente in Italia un ulteriore step con la nomina di Marco Magnaghi a managing director della struttura.
La crescita di Wpp in Italia, ha concluso Beduschi, «beneficia sia di una una spesa pubblicitaria più elevata delle aziende, come ha messo in luce il centro studi di UNA, e dunque di billing più corposi, sia dei tanti nuovi incarichi che le nostre agenzie hanno vinto nel corso dell’anno».