Ogni mese 1 miliardo di persone visita Instagram: questo dato eclatante dimostra come il social “visivo” più importante del panorama web sia un bacino d’utenza da sfruttare al meglio. Per farlo serve una campagna social che abbia contenuti di qualità potenzialmente virali e un target preciso da colpire.
Il 63% degli utenti accede all’app almeno una volta al giorno, con una media di permanenza su Instagram di almeno 28 minuti. A utilizzare Instagram sono il 52% di donne e il 48% di uomini. Dal punto di vista strettamente commerciale, c’è da segnalare che 200 milioni di persone visitano almeno un profilo aziendale al giorno e che circa il 30% delle stories maggiormente visualizzate vengono pubblicate da profili aziendali. I brand postano, in media, 2,5 stories a settimana mentre gli annunci sponsorizzati su Instagram sono in grado di raggiungere 800 milioni di profili. Per tutti questi motivi si stima che circa il 75% delle aziende americane abbiano utilizzato Instagram nel 2020 per sponsorizzare un prodotto. Ultimo dato che merita attenzione è questo: sono oltre 500 milioni gli utenti che quotidianamente postano contenuti nelle stories.
Le domande che molte aziende italiane si pongono sono presto dette: posso usare le Instagram Stories per una campagna promozionale? Ha senso farlo? E quale soluzione devo adottare? Proviamo a rispondere.
La chiave per ottenere risultati nelle IG Stories è sicuramente lo swipe up. E’ disponibile per tutti gli account business con almeno 10k followers. Swipe up significa “scorrere verso l’alto”, infatti è il movimento che il dito deve compiere per ottenere ulteriori informazioni rispetto ai 15 secondi della Storia. I vantaggi del suo utilizzo sono molteplici: consente di aumentare la visibilità di una pagina dove vogliamo far “atterrare” l’utente che fa swipe up. Possiamo indirizzarlo al nostro profilo Instagram per aumentare engage e sperare nel follow, possiamo sfruttarlo per aumentare le visite ad un sito internet oppure ad una pagina di iscrizione. Le soluzioni sono molteplici, ma è fondamentale avere le idee chiare: devo sapere che cosa “pretendo” dall’utente che decide di fare swipe up.
La funzione swipe up ti consente di far conoscere promozioni, offerte e mostrare qualcosa in più sulla tua azienda, evitando loro di dover visualizzare tutti i post più recenti.
Per essere sfruttata al meglio però, la funzione swipe up va utilizzata con intelligenza e parsimonia, evitando quindi di inserirla in ogni stories. Un uso eccessivo di tale funzione potrebbe infatti rivelarsi controproducente, inducendo i tuoi follower a pensare che stai cercando solo il profitto. Fare spamming non ha mai portato alcun risultato e anche in questo caso potrebbe rivelarsi controproducente. Può essere invece una buona soluzione quella di alternare lo swipe up ad immagini, video, quiz e sondaggi.
Infine, particolare attenzione va dedicata alla call to action: la Storia deve indurre lo spettatore a compiere l’azione (swipe up) per curiosità, necessità, interesse. L’approccio a internet in Italia è sempre stato approssimativo e solo da qualche anno abbiamo capito l’importanza del web e dei social network. Per spingere una persona a fare swipe up e quindi a “fidarsi” di noi dobbiamo creare un contenuto breve, ma accattivante. Perché in 15” possiamo entrare nella testa dell’utente e creare una “necessità”. L’importante è studiare al meglio il video (o l’immagine grafica) che vogliamo spingere poi con le sponsorizzazioni di Instagram.
Affinché l’utente compia una determinata azione, è necessario che la richiesta sia messa in evidenza con uno storyboard ben studiato o un copy impattante. Andy Warhol un giorno disse: “Tutti in futuro saranno famosi per 15 minuti”. Noi dobbiamo imparare a generare attenzione in 15 secondi. In un mondo dove la concentrazione online non va oltre i 9 secondi, è una bella sfida. Proviamoci.