Nielsen: semestre flat per la raccolta pubblicitaria in Italia
A giugno gli investimenti diminuiscono del 7,9% ma si confrontano con il mese degli Europei di calcio nel 2021
Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia chiude il mese di giugno in calo del 7,9%. Alla luce di questo risultato, la raccolta pubblicitaria registra nel primo semestre del 2022 un risultato analogo a quello dello stesso periodo del 2021 (+0,1%). Se si esclude dalla raccolta web la stima di Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti Ott, l’andamento nei sei mesi risulta in negativo (-2,8% per un totale di 2,754 miliardi di euro).
“Chiudiamo il semestre in sostanziale parità”, dichiara Alberto Dal Sasso, Adintel Mediterranean Cluster Leader di Nielsen, “con un giugno che perde terreno perché si confronta con il periodo degli Europei di calcio 2021, che mediamente apportano intorno ai 75 milioni di euro di investimenti in più, soprattutto televisivi. Confrontando il valore raggiunto dal mercato in questa prima metà dell’anno con la media degli anni privi di eventi, siamo assolutamente in linea con il trend di lungo periodo», rassicura il manager.
Relativamente ai singoli mezzi, la televisione è dunque in calo del 24,8% a giugno e del 7,4% nel semestre (con una raccolta di 1,82 miliardi).
Tornano in negativo i quotidiani (a giugno del 10,5% e nel semestre dell’1,1%), mentre i periodici crescono del 22,1% (il semestre chiude a +0,9%). Bene la radio a giugno, +3%, (con il semestre che chiude in attivo del 3,4%).
Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising nel periodo gennaio/giugno 2022 cresce del 4,6% (+0,2% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet). Continua la ripresa dell’out of home (transit e outdoor), +96,7% nel semestre. In positivo anche la Go Tv (+58,6% nei sei mesi) e il Direct mail (+1,2%). Nielsen sottolinea poi come non si sia fermata la ripresa degli investimenti pubblicitari sul mezzo cinema.
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Sono otto i settori merceologici in crescita nel mese di giugno. Il contributo maggiore è portato da Industria/Edilizia/Attività (+26.5%), Turismo/Viaggi (+4,5%), Abbigliamento (41,3%), e Abitazione (+27,8%). In calo a giugno gli investimenti di Automobili (-50,4%), Bevande (-28,4%) e Telecomunicazioni (-27,9%).
Relativamente ai comparti con una maggiore quota di mercato, si evidenzia, nel 1° semestre del 2022, l’andamento positivo di Cura persona (+10,8%), Abitazione (+6,2%) e Media/Editoria (+10,5%).
“La frenata di giugno ha due spiegazioni, l’una legata agli eventi, l’altra sicuramente alla crisi ucraina, i cui effetti concreti sulla economia delle imprese cominciano a farsi sentire. La difficoltà nell'approvvigionamento delle materie prime e la conseguente inflazione che scarica i suoi effetti sui prezzi e quindi sui consumi, influisce soprattutto sui settori come Automotive e Alimentare. Di contro vediamo settori legati alla ‘natura’ del nostro Paese come il Turismo, l’Abbigliamento ed il Tempo libero, in grande recupero. Ci aspetta un autunno complicato ed il recente World Economic Outlook di FMI lo testimonia. In ogni caso abbiamo un evento importante in autunno come i Mondiali di Calcio, che sicuramente sarà una buona occasione di comunicazione per gli investitori e per il mercato, come testimoniano i numeri del recente passato”, conclude Dal Sasso.