04/10/2024
di Andrea Di Domenico

Pubblicità sulla stampa: gennaio-agosto a -5,7%. Quotidiani in difficoltà senza la Legale

I nuovi dati dell'Osservatorio FCP segnalano la tenuta della pubblicità commerciale nazionale. Tra i periodici, bene i mensili

Il mercato della pubblicità sulla stampa italiana continua a registrare segnali negativi nel corso del 2024. Secondo i dati dell'Osservatorio Stampa FCP, relativi al periodo gennaio-agosto, il fatturato complessivo del mezzo stampa segna un decremento del -5,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

In soldoni, la raccolta complessiva delle pubblicazioni che comunicano i loro dati all’Osservatorio si è ridotta di circa 18 milioni di euro, passando dai 323 milioni di euro tra gennaio e agosto 2023 ai 305 milioni dello stesso periodo di quest’anno.

Quotidiani in difficoltà senza la pubblicità legale

La situazione appare particolarmente critica per i quotidiani, che nel loro complesso registrano una flessione del -7,4% nei ricavi pubblicitari. La crisi della stampa quotidiana è accentuata da una delle misure introdotte dalla scorsa manovra di bilancio, che ha eliminato l’obbligo di pubblicazione dei bandi di gara e dei relativi esiti sui giornali, determinando un crollo della pubblicità legale del -45,6%. Questo drastico calo ha avuto un impatto significativo (circa 15 milioni di euro) sulla raccolta complessiva del settore.

Lieve crescita per la pubblicità commerciale nazionale

Nelle altre tipologie di pubblicità sui quotidiani, si osservano tendenze più moderate. La pubblicità commerciale nazionale è sostanzialmente stabile, con un lieve aumento dello 0,5%, mentre quella commerciale locale registra un calo del -2,2%. La tipologia classified, che rappresenta annunci di vario tipo, scende del -7,6%, e la pubblicità finanziaria, infine, segna una contrazione del -1,5%.

Periodici: cresce la pubblicità sui Mensili

Meno negativa è la situazione per i periodici, che nel complesso vedono una diminuzione del fatturato pubblicitario del -0,8%. All'interno di questo segmento, tuttavia, si evidenziano andamenti differenziati: mentre i settimanali segnano un calo del -3,9%, i mensili mostrano una crescita considerevole, pari al +4,6%. Le altre periodicità, invece, subiscono un calo del -21,7%.

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