Corriere della Sera, in arrivo paywall e restyling dell'hp di Corriere.it
Dal 27 gennaio sarà disponibile la nuova offerta digitale in abbonamento del quotidiano. Coinvolto anche l’archivio storico
Lo ha annunciato una decina di giorni fa il direttore Luciano Fontana: il Corriere della Sera va verso una riorganizzazione dell’offerta, con una maggiore integrazione tra versione cartacea e digitale, e del lavoro giornalistico. Una notizia accolta favorevolmente dal mercato che nei giorni successivi all’annuncio ha premiato l'andamento del titolo. Eccoci arrivati alla vigilia del cambio di rotta, il quotidiano è pronto a una nuova sfida: dare maggior valore al giornalismo online, fruibile su desktop, tablet e smartphone, adottando in Italia il paywall, il modello informativo che i principali quotidiani del mondo hanno già scelto e sperimentato. È una delle principali strategie che dovrebbe contribuire, da qui al 2018, al superamento della soglia del 20% di digital sui ricavi totali del gruppo RCS, così come aveva anticipato il Cfo Riccardo Taranto a margine della presentazione del piano industriale nello scorso dicembre. L’introduzione del paywall e delle sue formule di abbonamento non sono l’unica novità: il restyling della versione del sito per desktop sarà accompagnata da una rinnovata offerta mobile, così come dal servizio PrimaOra, dalla fruizione dell’archivio storico del quotidiano che si appresta a festeggiare quest’anno i suoi 140 anni di vita. «Con la nuova offerta digitale - spiega il direttore Luciano Fontana - il Corriere della Sera adotta una nuova visione dell’informazione e si dà l’obiettivo di offrire contenuti unici, originali e distintivi su tutte le piattaforme. È l’inizio di un rinnovamento che proporrà presto altri servizi, in un confronto continuo con il suo pubblico. In questo cammino non verrà a mancare l’attenzione alla carta: ci crediamo sempre moltissimo e continueremo a sviluppare iniziative per il quotidiano tradizionale. Il successo de la Lettura dimostra che le giuste proposte cartacee possono incontrare l’entusiasmo dei lettori». Alla base della nuova idea di giornale c’è la centralità del pubblico, con le proprie diverse preferenze di lettura dai vari dispositivi, esigenze di orari, spostamenti e abitudini, deve avere sempre accesso alla massima qualità informativa. Il nuovo Corriere della Sera ha alle spalle una profonda trasformazione organizzativa che investe l’intera redazione, coinvolta nella ininterrotta produzione di contenuti per il web e la carta. Il lavoro in redazione inizierà alle 5,30 del mattino e finirà all’1,30 della notte, con più turni, per una copertura ottimale della notizia. All’alba del 27 gennaio la nuova formula prenderà corpo, i lettori avranno accesso gratuito, su pc, tablet e smartphone, a 20 articoli al mese di Corriere.it. Solo dopo questa soglia libera verrà chiesto di contribuire con un abbonamento. L’offerta base - 9,99 euro al mese, solo 0,99 euro per il primo mese - dà accesso a tutti i contenuti del sito, da desktop e da mobile, e all’intero archivio storico del giornale, dal 1876. Per chi deciderà di non abbonarsi, resteranno comunque sempre liberi e gratuiti, con accesso illimitato, la home page principale e quelle di sezione, i video e le breaking news integrate nella home page. «Il giornale e l’editore stanno affrontando un impegno organizzativo e concettuale di vasto respiro, con l’obiettivo di aumentare ancora di più la tempestiva presenza e la qualità informativa e culturale del Corriere della Sera sulle piattaforme digitali - commenta Alessandro Bompieri, a capo della Direzione Media di Rcs -. L’intera fabbrica del giornale è attraversata da questo processo, con una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti. Il motivo è presto detto: stiamo facendo un passo significativo nella relazione con i nostri lettori, offrendo valore e chiedendo che venga riconosciuto. A ogni click. L’abbonamento base, una volta completata la fase di invito alla prova, richiede uno sforzo economico di piccola portata – 33 centesimi al giorno – ma ha un valore simbolico di grande rilevanza: il passaggio a un patto nuovo, all’avanguardia, fra editore, giornale e pubblico».