Il Gruppo OneDay evolve e annuncia ufficialmente la costituzione di The Next Generation Platform (TNGP), la piattaforma di company che riunisce le agenzie del gruppo Together, Mambo, ZooCom, Artena, Offsite, Glint. Alla guida in qualità di Ceo di questa realtà, che l'anno scorso ha visto il fatturato delle sue agenzie crescere e aumentare di oltre il 50% a quota 15 milioni di euro (ne abbiamo parlato qui), c'è Alessandro Gatti, già CEO di ZooCom, Together e Mambo.
TNGP risponde alle sfide di un mercato sempre più frammentato e complesso grazie alla sinergia delle sue agenzie sui progetti richiesti dai clienti. Ne parliamo con Alessandro Gatti, che ha raccontato a Engage la nascita della nuova piattaforma e i suoi focus principali.
Da OneDay Group arriva The Next Generation Platform: come si è evoluta la società negli anni e come risponde la nascita di TNGP alle sfide di un mercato sempre più complesso?
Quella di oggi è una tappa di un percorso iniziato 5 anni fa e che ha visto nascere, dopo ZooCom, prima Together, poi Mambo e Offsite, mentre Artena e Glint sceglievano di proseguire il proprio cammino imprenditoriale insieme a noi diventando parte del gruppo. Un percorso che ci ha visto superare i 15 milioni di revenues e sfondare il muro dei 100 team member, distribuiti oggi tra Milano e Barcellona (anche se poi di fatto, avendo abilitato la possibilità di fare smart working 5 giorni su 5, siamo sempre un po’ dappertutto). Guardando all’esterno, la nostra missione è quella di costruire framework di lavoro che permettano ai nostri partner di non subire la complessità e nel contempo abbracciare le opportunità nascenti da nuovi linguaggi, piattaforme e approcci. Cambiamento e complessità come opportunità.
Da quali realtà è composta TNGP e come interagiranno tra loro?
La nostra architettura parla apertamente con il nostro modello di servizio: ognuna delle nostre company ha un preciso set di skills e uno storico importante di case e relazioni di lungo periodo con i partner, che rimane la prima modalità per cui sceglierci. A questo stiamo aggiungendo sempre più negli anni la capacità di mixare queste skills su progetti integrati più complessi, dove da un approccio strategico unico si aprono poi più stream progettuali, di competenze e anche di funzioni aziendali. Non puntiamo quindi ad uno schema di integrazione totale ma ad un nuovo nostro modo, più fluido, guidato dagli obiettivi più che da schemi predefiniti.
Puoi farci qualche esempio di progetto gestito grazie all'unione dei team delle diverse company?
Anche solo negli ultimi mesi i casi sono già moltissimi: penso a Control, Fonzies, Kpmg, Roadhouse, Omoda&Jaecoo, Just Eat. In tutti questi progetti si fondono, con proporzioni variabili, i tre pillar della nostra offerta e baricentro delle nostre skills: content, experience e commerce. Negli ultimi 18 mesi l’incidenza delle opportunità cross company sta aumentando velocemente ancor prima di aver raccontato al mercato la mission di TNGP, cosa che ci permetterà di farlo con già un track record importante e non come una semplice idea o volontà.
Nello specifico, quale sarà il tuo ruolo?
Come CEO mi sento profondamente custode di quel next che abbiamo scelto di cristallizzare nel naming, come simbolo di quello che siamo ora ma che vogliamo e dobbiamo ricercare ogni giorno. Parlo non solo banalmente dei servizi che offriamo, ma soprattutto di come questi interagiscono tra loro e con i partner, così come al nostro modello di business e di governance. Ma penso soprattutto al team: la sfida più importante sarà quella di continuare a costruire un ambiente di lavoro (o forse, una community) che sia di ispirazione per i talenti di oggi e domani, che permetta loro di esprimersi, crescere ed evolversi in parallelo alle nostre attività. Solo con la missione chiara di essere un employer di nuova generazione potremo contare sui migliori talenti ed essere così davvero in prima linea con i nostri partner.
Non solo attraction o retention, però: dobbiamo focalizzarci sulla costruzione e sul continuo rinnovamento delle modalità di lavoro, che altrimenti possono diventare un limite e un ulteriore elemento di complessità.
Quali sono le nuove sfide? Quali le nostre? Come si deve evolvere l’azienda per raccoglierle e generare valore per i partner, la nostra community e l’ambiente che ci circonda? Sicuramente un grande impegno che ho il privilegio di poter perseguire grazie alle splendide persone e professionisti con cui stiamo percorrendo questa nuova tappa.
Il mercato è in continua evoluzione: come cambierà la piattaforma nel prossimo futuro? Quali sono i primi traguardi che vi siete prefissati?
Il focus interno sarà sicuramente legato al design di approcci integrati che potranno essere utilizzati sui partner, proprio con l’obiettivo di attaccare frontalmente quella complessità di cui parlavamo, utilizzando modelli già testati. Guardando all’esterno, vogliamo investire sulla componente tecnologica, intesa sia come capacità di sviluppo che più ibridata e larga in logica di product design. Questo, insieme all’ecommerce, rappresenta per noi una enorme opportunità di crescita guardando anche ad una evoluzione in ambito direct to consumer.
Puoi darci un'indicazione degli obiettivi di business per il 2025?
Rispondere “crescita” è tanto scontato quanto banale, ma invece di qualificarlo sotto l’aspetto economico vorrei sottolineare quanto il prossimo triennio sarà cruciale per il futuro della nostra azienda; siamo all’inizio di un nuovo ciclo che penso possa determinare in maniera importante il punto di arrivo. Avere un sogno è importante, provare a costruire un piano per realizzarlo è l’unico modo di provarci davvero.