Gruppo 24 Ore ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con ricavi consolidati in calo del 7,5%, a quota 132,5 milioni di euro, e con una perdita di 5 milioni di euro, in miglioramento di 1,5 milioni rispetto allo scorso anno.
Lo scostamento negativo dei ricavi, spiega il gruppo guidato da Giuseppe Cerbone nella nota finanziaria, risente in maniera significativa degli effetti legati all’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus Covid-19 e alle conseguenti misure restrittive imposte dalle autorità governative, che hanno aggravato la debolezza connessa al calo strutturale del mercato di riferimento, anche se gli ultimi mesi hanno registrato una maggiore tenuta dei ricavi del gruppo.
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Nel dettaglio, i ricavi pubblicitari sono in calo di 5 milioni di euro (-9,2% da 54 a 49 milioni di euro), registrando un risultato migliore rispetto all’andamento di mercato, mentre i ricavi editoriali sono stabili (-0,1% a 76,7 milioni di euro) principalmente per lo sviluppo dei ricavi derivanti da abbonamenti digitali e vendite di collaterali, che compensano la contrazione dei ricavi da abbonamenti cartacei al quotidiano, libri e periodici.
Gli altri ricavi registrano una flessione di 5,7 milioni di euro (-45,5% da 12,5 a 6,8 milioni di euro). In particolare, i ricavi dell’area Cultura evidenziano una flessione dell’82,8%, poiché sono state chiuse completamente le attività del Mudec - Museo delle Culture di Milano fino al 28 maggio. Successivamente, dal 29 maggio il comune di Milano ha riaperto l’accesso alla collezione permanente con capienza contingentata per tre giorni alla settimana. Dall’8 settembre la collezione permanente ha riaperto 6 giorni su 7 e sino alla fine del mese di settembre sono rimaste sospese le attività di retail, le mostre a cura di 24 Ore Cultura, la didattica ed il ticketing.
L’andamento della marginalità
Il margine operativo lordo (ebitda) dei primi nove mesi del 2020 è positivo per 10,5 milioni di euro e si confronta con un ebitda positivo per 10,6 milioni di euro del pari periodo del 2019 (che beneficiava di proventi non ricorrenti pari a +3,7 milioni di euro). Al netto di oneri e proventi non ricorrenti l’Ebitda, positivo per 8,9 milioni di euro, risulta in miglioramento di 2,0 milioni di euro rispetto al valore positivo per 6,9 milioni di euro al 30 settembre 2019.
La posizione finanziaria netta è negativa per 46,7 milioni di euro, in peggioramento di 20,4 milioni di euro rispetto al valore negativo di 26,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019, principalmente per il flusso di cassa della gestione operativa, che include il pagamento degli oneri non ricorrenti relativi alle uscite incentivate liquidate nel periodo, e il flusso dell’attività di investimento.
Il costo del personale, pari a 57 milioni di euro, è infine in diminuzione di 3,6 milioni di euro (-6%). L’organico medio dei dipendenti, pari a 867 unità, registra un decremento di 41 unità.