Sull'ultimo quarter 2020 di Spotify si potrebbe dire "bene, ma non benissimo".
La piattaforma ha chiuso infatti con utenza e abbonati in crescita, ricavi a 2,17 miliardi di euro ed entrate pubblicitarie a +29%, ma sul computo finale pesano le perdite registrate.
Andando per gradi, la società ha chiuso il quarto trimestre del 2020 con una crescita dell’utenza del 27% su base annua. In particolare, le utenze attive nel mese erano 345 milioni, di cui 155 milioni Premium, cioè associate a piani a pagamento (+24% rispetto al Q4 2019).
Sul fronte delle entrate, nel trimestre preso a riferimento, la società guidata da Daniel Ek ha chiuso in crescita del 17% a quota 2,17 miliardi di euro.
A incrinare la positività di questi numeri, il fatto che a bilancio sono state segnate perdite operative pari a 69 milioni di euro e perdite nette a quota 125 milioni di euro.
Leggi anche: SPOTIFY ACQUISISCE MEGAPHONE E SI RAFFORZA NELLA MONETIZZAZIONE DEI PODCAST
In calo dell’8% su base annua anche le entrate medie per utente a 4,26 euro per unità.
Nel bilancio, comunque, la società giudica, a dispetto di quest’ultimo dato, “positivi” i recenti ritocchi a rialzo dei prezzi degli abbonamenti operati solo in una selezione specifica di mercati (Australia, Belgio, Svizzera, Bolivia, Perù, Ecuador e Colombia).
I ricavi pubblicitari di Spotify nel quarto trimestre del 2020
I ricavi pubblicitari di Spotify nel periodo di riferimento si sono attestati sui 281 milioni di euro, in crescita del 29% anno su anno, superando le previsioni della stessa azienda.
“Abbiamo registrato una forte crescita di ricavi pubblicitari in tutte le nostre regioni e su tutti i canali poiché la domanda degli inserzionisti ha continuato a crescere dopo il calo registrato nel secondo trimestre del 2020”, recita la nota di accompagnamento al bilancio.
Leggi anche: SPOTIFY ITALIA, PARLA IL NUOVO DIRECTOR OF SALES ALBERTO MAZZIERI: «UN'OFFERTA STRATIFICATA E PERSONALIZZATA PER AZIENDE E UTENTI»
Driver di questa crescita sono stati principalmente i segmenti Podcast, Direct e Ad Studio, con Podcast e Ad Studio entrambi cresciuti di oltre il 100% su base annuale.
La voce Podcast in particolare ha beneficiato della forte domanda da parte degli inserzionisti di questo format. In particolare, Spotify dichiara una crescita del 50% del numero di aziende che hanno investito su questo mezzo rispetto al trimestre precedente (Q3 2020).
Programmatic e Direct sono cresciuti rispettivamente del 12% e del 7% anno su anno.
Gli obiettivi da centrare (e le perdite attese) nel 2021
A prescindere dall’andamento della pandemia, che ha inciso solo in parte sugli andamenti di Spotify nello scorso anno, pare difficile che la piattaforma musicale possa raggiungere finalmente l'obiettivo di un bilancio in attivo nel 2021.
Secondo una stima elaborata dagli stessi gestori del servizio, la piattaforma dovrebbe chiudere l’anno appena iniziato con una perdita operativa compresa tra i 200 e 300 milioni di euro.
Oltre a questo, però, sono stati fissati per quest’anno obiettivi sfidanti: un’utenza attiva mensilmente tra i 407 e i 427 milioni, un totale di sottoscrittori premium compreso tra i 172 e i 184 milioni.
Sul fronte ricavi, la società punta a raggiungere a fine 2021 una quota compresa tra i 9,01 e i 9,41 miliardi di euro e un margine lordo tra il 23,7% e il 25,7%.