Testamento Berlusconi: la maggioranza di Fininvest va a Marina e Pier Silvio
I figli della prima moglie dell'ex premier detengono il 53% delle quote della holding che controlla MFE-MediaForEurope, Mondadori ed è titolare del 30% di Banca Mediolanum
La maggioranza di Fininvest va a Marina e Pier Silvio Berlusconi. I figli della prima moglie dell'ex premier deterennnao infatti il 53% delle quote della holding che possiede il 50% circa di MFE-MediaForEurope, il 53% di Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum. E’ questo dunque quanto deciso da Silvio Berlusconi prima di morire.
“Nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest, precedentemente esercitato dal padre stesso", si legge nel testamento aperto ieri nello studio del notaio Roveda alla presenza di due testimoni, l'avvocato Luca Fossati (in rappresentanza dei figli Marina e Pier Silvio) e l'avvocato Carlo Rimini (in rappresentanza dei figli della seconda moglie, Veronica Lario, Barbara, Eleonora e Luigi).
Prima della morte, Silvio Berlusconi deteneva, tramite le Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava, poco più del 61% di Fininvest, mentre il restante 40% circa era suddiviso tra i 5 figli: la primogenita Marina aveva il 7,65% di Fininvest attraverso Holding Italiana Quarta, il 7,65% era di Pier Silvio con la Holding Italiana Quinta, mentre un altro 21% era dentro H14, la holding partecipata pariteticamente dai tre figli avuti con Veronica Lario.
Il Cavaliere ha donato anche 100 milioni al fratello Paolo e 100 a Marta Fascina, mentre per l'amico Marcello Dell'Utri ha indicato un lascito di 30 milioni, "per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me".
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Nel testamento, scritto a mano mentre stava andando al San Raffaele il 19 gennaio 2022, anche una lettera rivolta ai figli: “Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue", scrive l'ex premier indicando le donazioni al fratello, a Fascina e a Dell'Utri. E conclude: "Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà".
Nella lettera manca dunque il nome di Luigi, l’ultimogenito del leader di Forza Italia. Questo documento però non è il testamento che dispone in favore dei figli, il che avrebbe generato l’esclusione di Luigi.
Sono tre infatti i testamenti di Silvio Berlusconi depositati presso il notaio Roveda di Milano. Il primo, del 2 ottore 2006, riguarda la destinazione della parte di eredità disponibile, che viene lasciata in parti uguali ai figli Marina e Pier Silvio, mentre la parte rimanente viene divisa tra tutti i cinque figli, sempre in parti uguali, tra cui appunto Luigi. Nel secondo testamento, del 5 ottobre 2020, Berlusconi ha aggiunto il lascito di 100 milioni al fratello Paolo. Il terzo è in forma di lettera e risale al 19 gennaio 2022, e contiene l'ulteriore lascito per Marta Fascina di 100 milioni e quello per Marcello Dell'Utri di 30 milioni.