Web tax per tutti, il Governo tira dritto: confermata l’eliminazione delle soglie di ricavi
L'esecutivo intende applicare a tutte le imprese attive nei servizi digitali l'imposta del 3% sino ad oggi prevista solo per le Big Tech
E’ confermato il progetto del Governo Meloni di estendere la Web Tax a tutte le imprese che gestiscono i servizi digitali in Italia, così come l'aumento della ritenuta sulle plusvalenze delle criptovalute dal 26% al 42%. Le due novità, annunciate alla stampa dal viceministro dell’economia e delle finanze Edoardo Leo, sono state ora messe nero su bianco nel testo della Manovra di bilancio per il 2025 appena firmata dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, e trasmessa alle Camere per la discussione e la sua definitiva approvazione.
L’articolo 4 del testo, dedicato alle misure in materia di imposta sui servizi digitali e cripto attività, stabilisce che “sono soggetti passivi dell’imposta sui servizi digitali o soggetto esercenti d’impresa che realizzazione ricavi determinanti da servizi digitali”. Se approvata, questa anormale estenderà dunque a tutte le imprese digitali operative Italiane l’imposta del 3% sino ad ora prevista solo per quelle società che fatturano almeno 750 milioni di euro a livello mondiale di cui 5,5 milioni nel nostro paese.
I servizi oggetto della norma sono: la veicolazione su un’interfaccia digitale di pubblicità mirata agli utenti della medesima interfaccia; la messa a disposizione di un’interfaccia digitale multilaterale che consente agli utenti di essere in contatto e di interagire tra loro, anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni e servizi; la trasmissione di dati raccolti dagli utenti e generati da l’utilizzo di un’interfaccia digitale. Una norma pensata per tassare le grandi multinazionali del digitale nel nostro paese, in attesa dell’adozione di una soluzione globale e condivisa sulla materia, finirebbe dunque per essere applicata alle aziende di qualsiasi dimensione.
Il progetto del Governo è stato fortemente criticato dalle principali associazioni di categoria del digitale, così come da molti addetti ai lavori. Tra gli ultimi interventi si segnalono quelli di Fedoweb e Fieg, mentre Consorzio Netcomm è intervenuto sul tema nei giorni scorsi. IAB Italia non si è invece ancora espressa sulla questione.
Secondo quanto scrive la Reuters, il Governo prevede di incassare circa 68 milioni di euro in più grazie alla nuova versione della Web Tax e all'aumento della tassazione sulle plusvalenze delle criptovalute. Nel dettaglio, l’estensione dell’imposta del 3% a tutte le imprese digitali dovrebbe garantire 51,6 milioni di euro in più rispetto all'attuale gettito di 400 milioni, mentre altri 16,7 milioni di euro dovrebbero arrivare dalla norma sulle criptovalute.