Parliamo di soldi, di cash.
L’argomento è delicato a prescindere ma diventa cruciale se ci rivolgiamo alla GenZ. In questa categoria sono da includere gli studenti giovani e giovanissimi delle scuole medie e superiori, gli universitari e i primi lavoratori, collocati nella fascia più “adulta” della generazione, i nati a metà anni ’90.
È facile dunque intuire che parliamo di un target con una bassa disponibilità economica. Le entrate deriveranno, a seconda delle età, dai primi impieghi (stipendi non proprio a 4 zeri), da lavoretti saltuari per arrotondare, da “paghette” dei genitori, da regali e poco altro. Subentra subito la prima necessità: risparmiare il più possibile e con efficacia per impiegare al meglio i (pochi) fondi disponibili.
E come risparmia un 11/15/20/25enne? Quanto spesso deve infrangere il maialino contenete gli euro accumulati? Ma soprattutto, “dimmi dove e quando” impara a risparmiare?
Per rispondere a queste domande consideriamo la caratteristica che (oltre a quella economica) lega davvero tutti i ragazzi. Credo che abbiate già indovinato, anzi ne sono sicuro: lo smartphone.
Sono tutti nativi digitali che sguazzano felicemente tra l’online e le app, abituati ad una user experience lineare e (quasi) omologata.
Risparmia con un download
Ecco allora che il maialino di coccio non va più rotto, anzi non va proprio comprato. Se sei under 25 basta andare su App Store o su Play Store e fare download di un paio di app. Molte si somigliano o sono quasi uguali nelle funzionalità ma alcune, per citare Orwell, “sono più uguali di altre”.
È probabile che chi sta leggendo queste righe conosca già
Oval Money e
Satispay ma parliamo di loro perché sono dei tpp (“Third Party Provider”, player che si inserisce tra banca e utente) di origine italiana che hanno introdotto delle novità semplici ma rilevanti nel servizio. Perché uno studente adolescente o una giovane lavoratrice dovrebbero trarne dei vantaggi? Elenchiamo brevemente le caratteristiche che capirete subito essere utilissime a chi può contare su poche centinaia di euro al mese.
Oval Money è in grado di tracciare le categorie merceologiche per le quali siamo soliti spendere, restituendo poi un resoconto che mostra dove “vanno a finire” ogni mese i soldi della GenZ. Tra le sue varie funzioni l’app può arrotondare per eccesso l’importo pagato a ogni transazione, accantonando tra i risparmi quei pochi spiccioli quotidiani che, però, dopo qualche settimana diventano una cifra considerevole. Qualsiasi giovanotto si trova così a mettere da parte qualche euro ogni giorno senza neanche accorgersene, così da potersi permettere almeno una cena, un cinema, una maglietta o un libro in più a fine mese. Gli utenti registrati, a fine 2019 sono già 350mila e i numeri di questa crescita sono incoraggianti.
Satispay è comoda per scambiare denaro tra privati alla velocità di un messaggio whatsapp e così se un gruppo di amici compra un regalo spendendo 13 € a testa basterà digitare qualche istante e non circoleranno più resti, banconote, spicci e non arriverà il furbone con la banconota da 50 € a spezzare gli equilibri. Inoltre il servizio permette di impostare un budget settimanale che aiuta a tenere sotto controllo le spese. Forse la feature più interessante è quella che introduce il cashback ad ogni acquisto effettuato nei negozi convenzionati, accumulando sotto forma di piccoli sconti, un fondo di risparmio. Circa un milione di persone hanno già scaricato l’app, per la maggior parte Millenials e GenZini, mentre le attività economiche convenzionate ammontano a poco meno di 100.000, numeri impressionanti ed in forte aumento soprattutto nel volume quotidiano delle transazioni.
Alcuni dati
American Express ha recentemente commissionato un’indagine di
DoxaKids con
Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio sulle abitudini dei giovani consumatori.
Lo studio mostra come gli “anziani” della GenZ hanno dimestichezza con i metodi di pagamento digitali infatti il 78% utilizza carte e il 43% ha un proprio conto.
Ma non solo, perché 89% dei ragazzi conosce almeno uno di questi servizi fintech e il 72% li utilizza. L’interesse dei giovani lavoratori/risparmiatori è dunque evidente, lo dimostrano l’ampliamento del target e la crescente penetrazione su di esso.
Se consideriamo che l’Italia è da decenni ai primi posti mondiali per ricchezza privata (cioè l’accantonamento delle famiglie), fin dove ci porteranno questi ragazzi con una spiccata educazione al risparmio? Renderanno l’Italia il vero maialino salvadanaio.