La cara e vecchia pubblicità non è più così vecchia. Quando pensiamo ai classici “consigli per gli acquisti” ci tornano in mente i grandi tormentoni, da “ho un certo languorino” a “buonaseeera”.
Scenette classiche raccontate da famiglie tradizionali, uomini alla guida di macchine veloci e donne dai capelli bellissimi intente a mostrare tutte le qualità di un bagnoschiuma.
Il mondo però sta evolvendo rapidamente, la società è sempre più fluida; le differenze di genere vengono superate e gli artefici di questo cambiamento sono proprio loro: i GenZ.
Sono partecipi per quel che riguarda il tema delle diversità, consapevoli e liberi da luoghi comuni e dalla necessità di essere etichettati dall’appartenenza a un genere definito.
Per loro quello che conta è trovare e legarsi a brand che identifichino i loro stessi valori e ideali.
A questo si aggiunge che secondo uno studio condotto da DiversityLab, l’80% degli italiani preferisce brand attenti alle diversità, che riescono a ottenere così il 16,7% di gradimento in più.
La diversità come sinonimo di bellezza
Il beauty sta vivendo un cambio radicale, i canoni di bellezza sono stati accantonati e lasciano il posto all’unicità di ognuno di noi, a una bellezza naturale e autentica. La cosmesi riguarda non soltanto le donne ma avvicina sempre di più anche gli uomini e non bisogna averne imbarazzo!
Questo concetto è raccontato perfettamente da uno spot giapponese voluto dal colosso
Shiseido (make-up) e diretto da Sho Yanagisawa: stiamo parlando di
“High school girls?”.
https://www.youtube.com/watch?v=5n3Db6pMQ-8
Siamo in una classe di graziose ragazze giapponesi durante il cambio dell’ora. C’è chi scrive alla lavagna, qualcuna legge, altre ridono e scherzano tra di loro, tutto sembra scorrere normalmente ma a un tratto scopiamo il twist; le ragazze sono in realtà dei ragazzi trasformati dai trucchi Shiseido.
L’efficacia del brand è evidente ma è altrettanto evidente che
chiunque può sentirsi bello e può essere sé stesso.
Ma vengono davvero colpiti tutti i settori?
Se è ormai ovvio che non esistono più lavori da uomo e lavori da donna, è altrettanto vero che non esistono sport inaccessibili alle donne.
Nike ha realizzato una serie di film per spronare i più giovani a diventare
la generazione che metterà fine alle differenze di genere. Non ci stupisce immaginare questo tipo di impegno oltreoceano, è meno scontato scoprire che la comunicazione di Nike è stata declinata anche in Italia utilizzando testimonial del calibro di
Bebe Vio e
Sara Gama in
“Nulla può fermarci” per ricordare alle ragazze che “Se non ti fermi davanti a niente, anche un sogno assurdo diventa possibile”.
https://www.youtube.com/watch?v=ooRkOx7IMQ8
C’è chi ha fatto “marcia indietro”
L’equazione è sempre stata: macchina potente = uomo al volante. Il settore automobilistico ha visto per anni l’uomo protagonista, ma anche i brand più leader di mercato hanno rivisto la loro politica aziendale e i loro valori di marca, in quella che è stata una vera e propria marcia indietro per poter viaggiare spediti verso il futuro.
È il caso di Audi che con
“Daughter” spinge i genitori a crescere i loro figli eliminando le disparità di genere.
https://www.youtube.com/watch?v=1iksaFG6wqM
Il risultato va oltre le migliori aspettative, il brand riesce ad avvicinarsi e fidelizzare il target non ancora patentato.
Il cambiamento continua e non si può arrestare
La strada è lunga e non mancano gli intoppi anche davanti alle migliori intenzioni.
Gillette ha rivisto il suo storico claim, da “The best a man can get” a
“The best a man can be”. Gli uomini devono prendersi le proprie responsabilità per crescere gli uomini del futuro. Risultato? Una pioggia di critiche e
il 61% di dislike su Youtube.
https://www.youtube.com/watch?v=koPmuEyP3a0
Non è di certo un fallimento, è anzi il chiaro segno che il cambiamento è in atto e un mondo migliore è alle porte, grazie alla GenZ e grazie anche alla pubblicità.