Che impatto avrà l’AI Generativa in termini economici e strategici sul sistema Italia? Come cambierà il modo in cui interagiremo con la tecnologia, consumeremo e produrremo informazioni e contenuti? Quali invece gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione del suo potenziale nel nostro Paese?
Rispondere a queste domande è l’obiettivo che si è posto lo Studio “AI 4 Italy: Impatti e prospettive dell’Intelligenza Artificiale Generativa per l’Italia e il Made in Italy”, elaborato da The European House Ambrosetti, in collaborazione con Microsoft Italia, e presentato nell’ambito dell’omonimo Forum in una conferenza stampa cui hanno preso parte anche Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Microsoft Italia, e uno degli Advisor scientifici dell’iniziativa Giorgio Metta, Direttore Scientifico presso l’Istituto Italiano di Tecnologia.
AI Generativa: lo studio
La ricerca si è posta l’obiettivo di analizzare, in chiave pioneristica e innovativa, l’impatto economico e sociale dell’intelligenza artificiale generativa sul nostro Paese, analizzandone presupposti tecnologici, implicazioni etico-sociali e di policy.
La realizzazione dello Studio ha fatto leva sulle evidenze raccolte nelle interlocuzioni dirette che il gruppo di lavoro ha avuto con il proprio network di Capi Azienda, a partire dai membri della Community InnoTech. A questa attività di dialogo con alcuni stakeholder selezionati, è stata affiancata una survey che ha coinvolto oltre 100 aziende e che ha permesso di evidenziare in chiave quantitativa gli orientamenti del Sistema-Italia circa opportunità, limiti e prospettive dell’IA generativa per il nostro Paese.
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Il lavoro di ricerca si è posto anche l’obiettivo di censire tutti i casi d’uso dell’AI Generative per le aziende italiane identificando 23 tipologie diverse di use case, distribuite su 15 diversi settori economici e 8 tipologie di processi aziendali, quantificando dunque l’impatto che questa tecnologia può avere su produttività e crescita.
Secondo quanto emerso, nel nostro Paese l’AI Generativa può diventare la chiave per mantenere alto il livello di produttività e benessere in un contesto di crescente scarsità del talento e di generale invecchiamento della popolazione.
AI Generativa: i dati
L’Italia entro il 2040 perderà infatti circa 3.7 milioni di occupati: un numero di lavoratori che, con gli attuali livelli di produttività, contribuiscono alla produzione di circa 267,8 miliardi di Valore Aggiunto. Lo studio afferma che le nuove tecnologie consentiranno di mantenere invariato lo stesso livello di benessere economico.
Le applicazioni concrete dell’AI Generativa sono trasversali a tutti i settori. Attualmente, quello finanziario, manifatturiero e sanitario sono i mercati più maturi nell’ambito dell’uso di questa tecnologia. La produttività del Sistema-Italia potrà aumentare fino al 18% grazie all’adozione di Intelligenza Artificiale Generativa.
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“L’AI Generativa è una tecnologia dalla portata rivoluzionaria che, nel nostro Paese, può generare, a parità di ore lavorate, fino a 312 miliardi di euro di valore aggiunto annuo, pari al 18% del PIL italiano”, afferma la ricerca. A parità invece di Valore Aggiunto generato, l’uso di strumenti di AI Generativa libererà un totale di 5,4 miliardi di ore che corrispondono, per fare esempi concreti, alla totalità delle ore lavorate in un anno da 3,2 milioni di persone.
“L’IA Generativa è un treno tecnologico che l’Italia non può perdere”, dichiara Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House Ambrosetti. “Per sfruttarne tutte le potenzialità, è necessario però stimolare la digitalizzazione delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni e, soprattutto, diffondere competenze digitali di base e avanzate nel Paese. L’IA Generativa è infatti solo il vertice della piramide tecnologica della digital transformation e, per coglierne tutti i benefici, è necessario lavorarne sugli abilitatori fondamentali: le competenze digitali dei lavoratori e la trasformazione digitale delle aziende”.
AI Generativa: il modello di impatto
Secondo la ricerca, per cogliere i benefici stimati dal modello di impatto (18% del PIL), è necessario accelerare la digitalizzazione di più di 113mila PMI del Paese. Parallelamente, investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze diventa cruciale per preparare la forza lavoro all’inserimento e utilizzo aziendale di soluzioni di AI Generativa. Infatti, all’Italia mancherebbero 3,7 milioni di occupati con competenze digitali di base e 137mila iscritti in più a corsi di laurea ICT per abilitare l’implementazione di soluzioni di AI Generativa nel tessuto economico italiano.
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“L’impatto dell’IA e i benefici che è in grado di generare non hanno precedenti rispetto alle rivoluzioni digitali fino ad ora conosciute, come l’avvento del browser o dei cellulari. Siamo di fronte a un fenomeno senza pari, che contribuirà a migliorare il mondo in cui viviamo e a raggiungere obiettivi finora impensabili. Come Microsoft, crediamo che l'IA sarà un copilota di tanti aspetti della nostra vita: un amplificatore del lavoro delle persone e delle aziende, capace di liberare tempo da attività di routine, aumentare la creatività e dare spazio a nuovi scenari di crescita, innovazione e ingegno umano, senza trascurare gli aspetti etici e un necessario senso di responsabilità condivisa, indispensabili per sviluppare e utilizzare questa tecnologia in sicurezza. In Italia, insieme alla nostra rete di partner sul territorio, stiamo attivando AI L.A.B. un programma nazionale per supportare le imprese, il mondo accademico e della ricerca e quello della Pubblica Amministrazione ad individuare gli scenari strategici di innovazione in ambito IA, supportare la loro implementazione in modo rapido e garantire la formazione di studenti e lavoratori, creando le competenze necessarie. Insieme possiamo far crescere il Paese con una nuova ondata di innovazione sicura e responsabile, contribuendo alla crescita sostenibile delle nostre imprese e di tutto il comparto del Made in Italy” ha commentato Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Microsoft Italia.
Dallo studio emerge che un’impresa su due ha già provato a utilizzare soluzioni di AI e il 70% di coloro che le hanno testate dichiarano di aver ottenuto vantaggi di produttività. Tra i principali ambiti di utilizzo evidenziati ci sono: il reperimento di informazioni (55%), assistenza virtuale (48%) ed efficientamento dei processi (47%). Tra le principali barriere per la piena adozione di queste tecnologie vengono evidenziate per il 72% delle imprese quello delle competenze e una preoccupazione sugli aspetti di privacy, sicurezza e affidabilità.