17/12/2024
di Andrea Di Domenico

Audioboost, la pubblicità è più accessibile con il nuovo Speakup-Article

Secondo la martech company specializzata in soluzioni audio, la nuova versione del tool, che supporta anche gli annunci native display, è pienamente conforme agli standard WAI-ARIA

Cristina Pianura, Ceo e Founder di Audioboost

Audioboost, la società guidata da Cristina Pianura e specializzata in soluzioni martech per l'ambito audio, punta anche sull’accessibilità. Con il lancio dell’ultima versione del suo player audio proprietario Speakup-Article, che integra anche gli annunci native display, la società ha reso i formati pubblicitari completamente riconoscibili e interattivi per qualsiasi persona con disabilità.


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“Si tratta della prima concreta opportunità per gli inserzionisti e i publisher di adottare una comunicazione pubblicitaria perfettamente conforme agli standard WAI-ARIA (Web Accessibility Initiative – Accessible Rich Internet Applications) senza dover riadattare creatività e modalità di erogazione”, spiega la società in una nota.

"Per Audioboost, l’accessibilità non è una sfida, ma un’opportunità per innovare ed espandere l’inclusività nello spazio digitale", ha dichiarato Cristina Pianura, Ceo di Audioboost. "Speakup-Article in versione completamente accessibile è già presente nel 50% del nostro premium network e rappresenta il primo canale per l'implementazione di buone pratiche relative al tema dell’accessibilità, come previsto dalla normativa".

In vista dell’entrata in vigore dell’European Accessibility Act (EAA) nel 2025, Audioboost si pone al fianco di editori e inserzionisti per soddisfare i requisiti essenziali di accessibilità.

Speakup-Article rispetta infatti i requisiti WAI-ARIA, rendendolo facile da utilizzare anche per le persone con disabilità. Il tool supporta annunci audio e display accessibili, consentendo agli inserzionisti di raggiungere efficacemente un pubblico diversificato. Inoltre, semplifica il processo di adozione per i partner, integrandosi facilmente con le piattaforme editoriali esistenti.

Tutto questo mentre il tema dell’accessibilità nella pubblicità guadagna sempre più attenzione, non solo a livello internazionale, ma anche in Italia. A fine novembre, UPA e UNI (l’Ente italiano di normazione) hanno presentato una serie di linee guida (la Prassi UNI/PdR 164) per rendere la comunicazione accessibile a tutti, su qualsiasi mezzo. Un impegno etico, ma anche – come ha spiegato efficacemente il Presidente di UPA, Marco Travaglia – un'opportunità di marketing che consente alle aziende di ampliare e rafforzare i legami con il proprio pubblico.

 

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