Ecosia e Qwant: nasce European Search Perspective per una ricerca più europea
La joint venture EUSP mira a rafforzare la sovranità tecnologica del Vecchio Continente, offrendo agli utenti un motore di ricerca che mette al centro trasparenza, sostenibilità e rispetto della privacy
Ecosia e Qwant, due tra i principali motori di ricerca europei, uniscono le forze per creare un’infrastruttura di ricerca indipendente e interamente europea. Nasce così European Search Perspective (EUSP), una joint venture con sede a Parigi, operativa dal 2025. Con una proprietà equamente suddivisa, l’iniziativa mira a rafforzare la sovranità tecnologica europea, offrendo agli utenti un motore di ricerca che mette al centro trasparenza, sostenibilità e rispetto della privacy. A guidare il progetto sarà Olivier Abecassis, CEO di Qwant.
Un'alternativa europea ai giganti tech
EUSP rappresenta una risposta concreta alla crescente dipendenza delle aziende europee dalle Big Tech statunitensi. Google controlla oltre il 90% del mercato globale della ricerca, mentre anche i motori alternativi sono vincolati a tecnologie di terze parti. Attualmente, tanto Ecosia quanto Qwant si affidano alle API di ricerca di Bing, mentre Ecosia utilizza anche i risultati di ricerca di Google.
Con EUSP, i due motori puntano a ridurre questa dipendenza sviluppando un proprio indice di ricerca paertnendo da zero, alimentato da tecnologie ridisegnate internamente. La transizione inizierà in Francia nel primo trimestre del 2025, per poi espandersi alla Germania entro la fine dell’anno. Il nuovo motore di ricerca sarà progettato con un approccio “privacy-first”, garantendo che i dati degli utenti non vengano sfruttati per fini commerciali.
Innovazione e valori europei
Ecosia, che attualmente conta circa 20 milioni di utenti mensili in tutto il mondo, e Qwant, con circa 6 milioni di utenti in Francia, vedono nella nuova infrastruttura un’occasione per competere in modo più diretto con i giganti globali. Christian Kroll, CEO di Ecosia, ha evidenziato come questa iniziativa si inserisca in un contesto regolatorio favorevole grazie al Digital Markets Act, il regolamento dell’Unione Europea che promuove una maggiore equità nel mercato tecnologico. "L’Europa ha la possibilità di costruire tecnologie innovative senza compromettere i suoi valori fondamentali," ha dichiarato Kroll.