Alberto Torre, Criteo: «Mobile Commerce, in Italia superato il punto di non ritorno»
I top retailer nel primo semestre del 2016 hanno generato il 46% delle loro vendite su mobile. Il managing director di Criteo Italia offre la sua visione sull'm-commerce e dà alcuni consigli alle imprese per sfruttare il trend
Il punto di svolta per il mobile commerce è arrivato: secondo l’ultima ricerca globale di Criteo, per i top retailer americani le vendite su mobile nel primo semestre del 2016 hanno superato quelle da pc, rappresentando il 52% di tutte le transazioni di ecommerce (qui l'articolo dedicato). Merito, secondo lo studio, soprattutto dello smartphone, che continua ad accrescere la sua importanza come dispositivo usato per lo shopping online superando come importanza il tablet, e di App che permettono di fare acquisti in maniera semplice e veloce, con un’esperienza-utente di qualità. E l’Italia, a che punto è con questa evoluzione? Lo abbiamo chiesto ad Alberto Torre, managing director di Criteo in Italia.
Alberto, qual è il trend degli acquisti da mobile in italia?
Anche nel nostro Paese, il “sorpasso” è vicino. I nostri ultimi dati relativi all’Italia rivelano che i top retailer nel primo semestre del 2016 hanno generato il 46% delle loro vendite su mobile, dunque quasi la metà, con una crescita del 29% anno su anno. Complessivamente, per tutti i retailer, la quota mobile delle transazioni di eCommerce è aumentata del 9% anno su anno.
Quali sono i settori di mercato in cui la quota del mobile commerce è più elevata?
Il settore Health & Beauty, grazie a una crescita del 18% rispetto all’anno precedente, è attualmente il settore in cui la quota di acquisti da mobile è più elevata. Mentre la crescita maggiore viene registrata dal comparto sportivo, relativamente ad abbigliamento e accessori, che con un +19%, si avvicina ai dati del settore Fashion & Luxury, che mantiene ferma la seconda posizione. Anche Travel ed Elettronica, due storici settori dell’ecommerce, oggi hanno una quota di mobile consistente.
Smartphone o tablet: su che mezzo puntare?
Nel nostro Paese, come del resto a livello globale, gli smartphone si stanno confermano come i dispositivi di acquisto privilegiati, con un numero sempre crescente di acquisti. Il 66% delle transazioni via mobile è avvenuta tramite smartphone, superando di gran lunga l’utilizzo dei tablet. Le transazioni da Android e iOS crescono in maniera quasi analoga del 25% anno su anno, ma la base utenti di Android è di molto superiore, con l’80% del mercato. Particolarmente brillanti sono i risultati generati dalle App, specie se sono in grado di fornire ai consumatori l’ambiente ideale per un’esperienza di shopping coinvolgente.
Alla luce di questi trend, quali sono oggi le sfide per i retailer?
La crescita del mobile offre alle aziende che sapranno sfruttare il momentum un forte vantaggio competitivo, agendo soprattutto su due binari: il primo è creare una esperienza mobile più fluida possibile, sia curando la fruibilità degli m-site, sia sviluppando App che non siano la semplice trasposizione del sito mobile ma che abbiamo la capacità di offrire un valore aggiunto grazie a funzionalità come la possibilità di fruire dei contenuti offline, le notifiche push, la velocità di caricamento, la personalizzazione. Il secondo è abbracciare l’utente in maniera ampia: i retailer devono creare un'esperienza mobile e cross-device omogenea e accattivante ed essere pronti a interagire con gli utenti ovunque si trovino lungo il percorso di acquisto.