Dopo Different e Next14, Sae Communication punta su Roma, AI e sviluppo estero. «Anche con nuove M&A»
Una volta completata l’aggregazione tra le due agenzie, la società di Gruppo Sae intende accelerare la crescita con un articolato programma di investimenti. Il punto con l'advisor Donato Iacovone
L’estensione del progetto anche nel Centro e Sud Italia, attraverso una nuova operazione di mercato o l’apertura di una sede a Roma. Tanti investimenti nelle nuove tecnologie e, in particolare, nell’intelligenza artificiale generativa, anche in questo caso senza escludere acquisizioni. E, infine, l’avvio della fase due, possibilmente già nel 2025, con lo sviluppo del business sui mercati esteri (sicuramente con operazioni di M&A), per sostenere le attività di comunicazione delle aziende italiane oltre confine. Sono questi i punti principali del piano industriale di Sae Communication, la società fondata nel 2023 dagli azionisti di Gruppo Sae, guidato da Alberto Leonardis e sino ad allora attivo solo nel ramo della stampa locale, per diversificare il business ed entrare del settore della pubblicità.
Dopo aver comprato in autunno Different e aver annunciato ieri l’acquisizione di Next14, Sae Communication intende ora «in primis completare l’aggregazione delle due società e proporsi così sul mercato con un’offerta pressoché completa nell’advertising, nella comunicazione e nel marketing», spiega Donato Iacovone, l’ex capo di EY South Europe, oggi anche executive chairman della società di consulenza BIP, chiamato dagli azionisti di Gruppo Sae ad occuparsi come advisor del progetto Sae Communication e presidente in pectore della newco che nascerà dall'aggregazione. «Il nostro progetto è quello di dare vita al primo polo indipendente della comunicazione integrata a capitale italiano, e il terzo o quarto del mercato, con un fatturato di almeno 100 milioni di euro entro il 2026. Quindi, presumibilmente già prima della fine dell’anno o entro la prima parte del 2025, contiamo di estendere la presenza della società a Roma e nelle regione meridionali, un’area oggi non presidiata con una presenza diretta né da Different né da Next14. Le vie sono due: aprire autonomamente una sede della Capitale o procedere con una terza acquisizione. In quest’ultimo caso, il target di fatturato di Sae Communication al 2026 potrebbe salire a 120-130 milioni di euro».
Sul fronte dell’offerta Sae Communication, che al completamento dell’operazione di aggregazione tra Different e Next14 (previsto entro l’estate e subordinato ad alcune condizioni sospensive, tra le quali il rilascio dell’autorizzazione Antitrust), potrà contare anche su una nuova architettura di brand, «guarda ora soprattutto al settore dell’intelligenza artificiale generativa, la nuova frontiera del marketing e dell’advertising. Come? Da un lato grazie agli investimenti pianificati da Sae in Sardegna (a Sassari il gruppo ha trasferito da qualche mese la sua sede legale e operativa, ndr) per dare vita ad un hub dell'innovazione avanzata legata al mondo della comunicazione digitale. Dall’altro con un’attività di scouting sul mercato, per individuare ed eventualmente acquisire società anche di piccole dimensioni, ma specializzate e all’avanguardia nel settore delle nuove tecnologie e della AI».
Una volta messa a punto la struttura organizzativa e operativa in Italia, l’intenzione degli azionisti è di esportare il modello di business di Sae Communication all’estero, «per poter così sostenere le tante aziende del Paese con interessi di business sui mercati internazionali. L’idea è di partire già nel 2025, attraverso operazioni di mercato, nei paesi più vicini e affini, come Spagna e Francia, senza escludere comunque economie importanti come quelle inglese e tedesca».
Nell’ambito della politica di M&A, conclude Iacovone, l’intenzione è di portare avanti il modello già utilizzato con Different e Next14. «Il progetto Sae Communication si fonda sulla partecipazione dei soci delle agenzie acquisite al capitale del gruppo. Sono loro d’altronde l’anima del progetto e a loro, nel caso di Different e Next14 al momento, spetta infatti una quota azionaria significativa».