Ebiquity cresce ed evolve all’insegna della Consulenza
La società specializzata in certificazione per l’ottimizzazione degli investimenti degli spender pubblicitari, chiuderà l’anno a +10% di fatturato. A spiegarlo Arcangelo Di Nieri, Ceo di Ebiquity Italia
Il mondo della comunicazione può essere complesso e caotico, di conseguenza sempre di più gli investitori chiedono chiarezza e una maggiore trasparenza rispetto alle dinamiche di mercato. Il panorama sempre più digitale dei media offre opportunità senza precedenti di connessione con i consumatori. Ecco perché, per trarre i maggiori risultati dalla propria comunicazione, gli spender hanno bisogno di partner qualificati per l’ottimizzazione degli investimenti media e marketing. Questa è la mission di Ebiquity, società di consulenza leader a livello internazionale, quotata in borsa alla London Stock Exchange. «Affianchiamo le aziende per aiutarle a sfruttare l’evoluzione dello scenario di marketing nel proprio business. Forniamo dati analitici, strumenti online e servizi di consulenza, il tutto tailor made. Suggeriamo strategie per migliorare le performance dei nostri clienti durante il percorso di acquisto del consumatore. Questo è possibile grazie alle competenze e ai dati interni di cui disponiamo», spiega Arcangelo Di Nieri, Ceo di Ebiquity Italia.
In che modo Ebiquity affianca i propri clienti?
La nostra mission è quella di affiancare i clienti nella ricerca della ottimizzazione degli investimenti media e marketing con una ottica Third Party. I nostri servizi di consulenza spaziano dal media audit benchmarking, alla gestione dei pitch, dalla strategia media alla valorizzazione delle attività BTL.
Quali sono le caratteristiche del mondo della comunicazione che rendono “necessaria” la presenza di una struttura come la vostra?
La richiesta di trasparenza. Il mondo della comunicazione è complesso e caotico e sempre più clienti chiedono una maggiore trasparenza per comprendere meglio le dinamiche del mercato. Il nostro servizio garantisce al cliente e ai suoi partner di comunicazione un punto di vista “oggettivo”, che ha come unico scopo quello di controllare se i risultati/performance sono in linea con le aspettative/obiettivi del cliente, garantendone quindi la trasparenza.
In generale, le aziende italiane utilizzano in modo efficiente i propri investimenti in termini di ROI, anche in rapporto con l’estero?
I mercati nei vari paesi sono profondamente diversi in termini di dinamiche e di relazioni tra i diversi player. L’Italia è partita in ritardo rispetto alle altre grandi nazioni sul terreno della verifica del ROI ma ora, sulla scia delle esperienze internazionali, sta crescendo molto. Uno dei problemi che esiste nel nostro Paese è la mancanza di specificità dei ruoli tra i diversi player che ha come conseguenza la commistione delle mission. Spesso infatti sono le stesse società che gestiscono la parte operativa a fare le verifiche sul proprio operato. Si rende quindi necessaria la presenza di un attore indipendente e super partes che valuta sia l’efficacia che l’efficienza dell’investimento.
Può fornirci qualche esempio concreto di risultati ottenuti da un’azienda grazie al vostro intervento?
Potremmo e vorremmo citare tutti gli esempi a nostra disposizione, ma senza un NDA non possiamo. Abbiamo comunque numerosi casi in cui il nostro intervento ha prodotto due risultati fondamentali e ben visibili: 1. Il miglioramento delle performance del cliente attraverso un lavoro di verifica condiviso con il centro media. 2. L’aumento della trasparenza tra il cliente e il centro media frutto di verifiche periodiche supervisionate da Ebiquity.
Una delle grandi sfide per i brand è mantenere un contatto efficace con i consumatori in un mondo sempre più digitale. Qual è il vostro parere sulla comunicazione online?
È sicuramente un mainstream fondamentale per le comunicazioni del futuro. A oggi è un mondo che, a livello pubblicitario, risulta particolarmente complicato e articolato. Tale complessità genera difficoltà da parte dei clienti a comprendere in pieno le potenzialità del mezzo. Credo che per il futuro vadano fatti degli sforzi nella riduzione della complessità e nell’aumento della trasparenza.
Ci avviamo verso l’ultimo quarter dell’anno. Come è stato per voi il 2017?
Per Ebiquity il 2017, anche se leggermente al di sotto delle aspettative a causa del decremento degli investimenti media da parte dei vari clienti, sarà comunque un anno positivo: prevediamo di chiudere con un +10% di fatturato rispetto al 2016.
Le prossime novità, ovvero come state evolvendo la vostra offerta, alla luce dei cambiamenti in atto nello scenario?
La nostra evoluzione a livello globale può essere sintetizzata in una unica parola: Consulenza. Nel corso degli anni il nostro Gruppo ha acquisito una expertise tale da poter offrire oggi, non solo la nostra certificazione delle performance, bensì una consulenza che ci permette di supportare e consigliare al meglio il cliente durante tutto il processo decisionale e di investimento.