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07/07/2016
di Teresa Nappi

Frisetti (Linkwelove): «Connubio vincente tra Native e Performance»

La società specializzata in content recommendation collabora stabilmente con diverse agenzie di performance marketing, a dimostrazione del proficuo rapporto che può sussistere tra i due settori

Linkwelove, la piattaforma di content recommendation, compie due anni di attività. «Siamo particolarmente soddisfatti del lavoro svolto finora, abbiamo non solo centrato, ma superato con un anno di anticipo gli obiettivi fissati nel nostro business plan 2015-2019», dichiara Fabio Frisetti, Co-Founder della società, intervistato in vista dell'appuntamento IAB Seminar dedicato al Performance Marketing per approfondire il rapporto che questo settore ha con il Native. «Siamo riusciti a valorizzare la nostra piattaforma giorno per giorno grazie al contributo dei nostri publisher e advertiser e oggi possiamo affermare di posizionarci in questo mercato con un prodotto evoluto che consente la pianificazione di campagne digitali mirate con eccellenti risultati».

Fabio, puoi darci qualche dato quantitativo sulla piattaforma?

Festeggiamo il nostro secondo compleanno chiudendo il 2015 con ricavi in forte crescita, con più di 550 editori che fanno parte del network e oltre 500 milioni di impression erogate mensilmente. E pensare che due anni fa, quando abbiamo cominciato a operare attivamente nel mondo del native, potevamo contare “solo” su 6 milioni di impressions, in un mercato estremamente competitivo dove conta solamente la migliore tecnologia. Nel 2014 abbiamo chiuso il nostro bilancio in break even e siamo riusciti a generare utile già nel secondo anno di attività, questo ci permette di guardarci intorno per valutare possibili opportunità sul mercato. Nello stesso tempo stiamo dialogando con alcuni player del digital adv che hanno manifestato interesse nello sviluppare insieme a noi il progetto Linkwelove condividendone obiettivi e sviluppi futuri.

Linkwelove come interpreta il rapporto native/performance?

Una buona attività di content marketing veicolata attraverso strumenti di native advertising garantisce risultati oramai consolidati e quasi sempre migliori di tanti altri strumenti quali ad esempio il display advertising e l’email marketing. Alcune campagne raggiungono Ctr dell’8%, un dato molto difficile da ottenere attraverso un banner. Senza parlare poi della viewabiliy, del trust, della propensione all’acquisto e quindi del ritorno sull'investimento. Collaboriamo stabilmente con diverse agenzie specializzate nel performance marketing con ottimi risultati e questa credo sia la migliore prova della validità del connubio tra native e performance.

Come utilizzate i dati per ottimizzare un contenuto di brand online?

Siamo in grado di raccogliere e utilizzare diversi dati per poter ottimizzare una campagna. Tale attività incomincia in realtà ancor prima di andare online con la scelta del target di riferimento, delle ad unit, degli A/B test da svolgere, delle landing page da utilizzare e di tutto ciò che va progettato in fase di pianificazione per partire col piede giusto. Successivamente alla messa online della campagna, misuriamo tutti i dati di performance della stessa e possiamo intervenire in qualsiasi momento sia sugli annunci online che sulle sorgenti utilizzate attraverso strumenti di whitelist e blacklist, di dayparting, di scelta dei device di riferimento e molto altro. Tutto questo ci permette di ottimizzare al meglio una campagna in corso.

Come contate di chiudere quest’anno?

Nel 2016 il nostro obiettivo è quello di incrementare il risultato dello scorso anno sul mercato italiano e in questa direzione stiamo chiudendo delle nuove partnership con editori di primo piano, come il recente accordo con IlSussiario.net. Nello stesso tempo abbiamo dato vita al processo di internazionalizzazione di Linkwelove che ci porterà entro l’anno ad essere presenti con la nostra offerta in altri tre mercati europei.

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