“Tutto si è fermato… o forse no?’” è la domanda che si è posta Gloria Bassi, Managing Director di Inflooendo, nel suo intervento ad Engage Conference 2020, il convegno annuale dedicato ai trend del marketing e della pubblicità organizzato da Edimaker e intitolato quest’anno “Ri-connettiamoci” (segui la diretta streaming su Engage.it, oltre che sulle pagine Facebook e LinkedIn di Engage).
Se da un lato il lockdown ha bloccato il Paese, dall’altro gli italiani hanno speso molto più tempo sul digitale e, in particolare, sulle piattaforme social. «Le nostre abitudini sono cambiate: il modo di fare la spesa, reperire informazioni, festeggiare i compleanni», ha detto Bassi. «Le piattaforme di videochiamata hanno vissuto un boom inimmaginabile così come il tempo passato sull’app di Faceboo è aumentato notevolmente».
Tendo conto di questo scenario, alcune marche hanno avviato campagne pubblicitarie sfruttando proprio le potenzialità dei social per comunicare in modo emozionale con l’obiettivo di aumentare la notorietà di marca.
Jack Daniel’s e Jeep, ad esempio, «sono state in grado di sfruttare il momento contingente e di avviare dei progetti di comunicazione dove il brand non risulta in primo piano, dove non viene attivata una call to action forte, ma dove la marca, grazie ad uno storytelling che gioca con le emozioni, riesce a parlare anche a nuovi target in modo coinvolgente».
Mission di Inflooendo è proprio sostenere i progetti di brand awareness delle aziende sui social. Come? «Sfruttando la logica del native, veicolando dunque i contenuti del brand solo attraverso fonti autorevoli, sia che si tratti di editori generalisti sia di verticali. Il nostro compito è amplificare la diffusione della marca sui suoi target di riferimento con attività di sponsorizzazione mirate e pianificate in base agli interessi, alle geolocalizzione e alla fasce d’età».