Media Italia cresce grazie a digital e new business. Cagnetta: «Da gennaio vinte gare per oltre 40 milioni»
Dopo essersi aggiudicata l'incarico per la gestione del planning online di AW Lab, il Ceo dell'agenzia media fa il punto sui primi mesi del 2022. Oltre al retail di sneaker e a Wefox, presi anche i budget di Voyage Privé e della francese IAD
Media Italia, l’agenzia media del Gruppo Armando Testa, corre sul digital.
La sigla, guidata dal Ceo Valentino Cagnetta, ha infatti vinto la gara indetta a marzo da AW Lab, retail di sneakers, per il quale gestirà in particolare le attività a performance a supporto dell’ecommerce.
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«Aver vinto questa gara in particolare ci rende orgogliosi perché è la prima per un incarico esclusivamente digitale a cui abbiamo partecipato e che abbiamo vinto», rivela a Engage Cagnetta.
In effetti, questo incarico è sui generis rispetto allo storico dell’agenzia media, a cui si riconosce una leadership molto forte sull’offline.
«Media Italia ha quasi quarant’anni di storia, che inevitabilmente segnano anche il futuro di un’azienda. In realtà però l’agenzia si è spostata molto sul digitale negli ultimi 10 anni, ma ha scelto la strada della discrezione, lavorando per strutturarsi avendo a mente un unico obiettivo: essere anche in questo segmento solidi e forti, così come lo siamo per l’offline».
La solidità ora è stata raggiunta e attualmente «abbiamo una competenza equilibrata su tutti i mezzi, tanto in tv o su stampa, quanto online. E la vittoria di questo incarico, al fianco di altre gare che ci siamo aggiudicati per l’offline, lo dimostra», dice ancora Cagnetta.
Attualmente, la squadra di Media Italia è equamente divisa tra off e online con competenze dedicate. Il team Digital dell’agenzia è guidato da tempo da Andrea Marcolin, Head of Digital di Media Italia appunto, che sulla gara rivela: «Ovviamente, Media Italia vanta già un’expertise sul mezzo digitale. Sviluppiamo da anni campagne che coprono l’intero funnel. Solo che finora lo abbiamo sempre fatto in aggiunta all’offline. Quindi, per esempio, sviluppiamo una campagna video online a supporto della campagna tv per un cliente che ha la necessità di andare a intercettare il proprio target anche su altri touchpoint, così come campagne più a performance, che si posizionano più sulla parte bassa del funnel. Ora però vinciamo la prima gara pure digital a cui abbiamo partecipato, e per AW Lab andremo a sviluppare un progetto che, nello specifico, sarà volto all’incremento delle vendite del suo ecommerce».
Si tratta quindi di un punto di svolta che svela una Media Italia tutt’altro che tradizionale, un’agenzia che ha saputo mantenere lo stesso livello di professionalità anche in un passaggio culturale molto importante.
Parte bene il 2022 di Media Italia
Nonostante le incertezze dopo due anni di pandemia e con una guerra in corso, che stanno facendo sentire i loro effetti sugli investimenti di comunicazione, il 2022 di Media Italia è cominciato “benissimo”, dice Valentino Cagnetta, soprattutto sul fronte del new business: «Se da un lato registriamo rallentamenti negli investimenti a opera di clienti tradizionali, abbiamo avuto modo di accelerare sul fronte del new business. Non registravamo una tale mole di nuovi clienti da anni. Siamo partiti nel 2022 con Wefox e Voyage Privé, a cui abbiamo aggiunto poi Casavo, un altro importante incarico da parte di una compagnia aerea tra le prime dieci al mondo, AW Lab, e l’azienda francese IAD, attiva nell’immobiliare, che si sta affacciando sul mercato italiano. In tutto parliamo di oltre 40 milioni di euro, non male visto che siamo solo a maggio.
Siamo inoltre finalmente on air con le pianificazioni di clienti acquisiti nel 2021 come ACI, Haier, Hoover e Candy. Sempre a fine 2021 abbiamo vinto, insieme ad Armando Testa, Regione Umbria con cui siamo invece in attesa di poter iniziare a lavorare. Infine siamo ancora in attesa degli esiti di altre gare su cui non possiamo per ora dire nulla», dice Cagnetta.
Sull’anno, «non azzardo previsioni. Stiamo realisticamente tutti navigando a vista e ci sono troppi elementi di incertezza che influiscono su una visione anche a medio termine, anche a fronte di un mercato che alla fine del 2022 di sicuro troveremo cambiato rispetto al 2019. Non intendo in meglio o in peggio, ma che troveremo differente e con cui dovremmo essere pronti a confrontarci», conclude il manager.