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Content Creation

Silvio De Rossi
a cura di Silvio De Rossi

Content Creator e Influencer, collabora con i più importanti Brand del panorama automotive e non solo. Founder di Stylology.it, nel suo passato Televideo Rai e Mediavideo, i veri antenati di internet. E’ stato responsabile editoriale di Blogosfere.it, partecipando al successo del network di blog più grande d’Italia. In seguito è stato direttore responsabile di Leonardo.it. Si occupa di produzioni foto e video con particolare attenzione ai format più adatti ai social network.

07/05/2025

Intelligenza Artificiale e marketing digitale: la rivoluzione fa i conti con il copyright

L’AI sta evolvendo velocemente. Siamo invasi da immagini sempre più realistiche, da testi sempre più precisi e dettagliati. Questa rivoluzione rischia di far perdere il lavoro a qualcuno? I contenuti generati dall’AI violano in qualche modo un copyright? Domande lecite, alle quali proviamo a dare una risposta

Fino a ieri c’erano le mani sbagliate, i volti inquietanti e le parole storpiate. Oggi l’intelligenza artificiale è cambiata. ChatGPT è diventato uno strumento capace di generare immagini fotorealistiche dove le mani hanno il numero giusto di dita e i testi inseriti negli oggetti sono leggibili. Inoltre è in grado di riconoscere e interpretare con precisione le immagini caricate. Per molti utenti è un gioco, ma per il mondo del marketing è un upgrade tecnologico: una rivoluzione che colpisce pubblicità e comunicazione visiva.

Con l’ultima evoluzione, l’AI diventa un assistente creativo completo. Scrive, traduce, disegna, impagina, analizza immagini, suggerisce layout, corregge testi e può generare contenuti visivi di altissima qualità in pochi secondi. Il tutto con un livello di realismo che fino a pochi mesi fa sembrava lontano anni luce.

E adesso cosa succede? I creativi perderanno il lavoro? La risposta (almeno, ma mia) è no. Anzi. I fotografi, i videomaker, i grafici e i content creator non stanno per essere sostituiti. Stanno per essere potenziati. Perché questo nuovo tipo di AI non è un rimpiazzo, ma un acceleratore. È uno strumento che libera tempo, aumenta la produttività e consente di testare idee in tempo reale. Permette di arrivare più velocemente all’idea giusta, senza passare settimane in preproduzione o in attesa di una location perfetta. Un bozzetto diventa rendering, un concept diventa realtà visiva. E il professionista resta centrale: perché l’occhio umano, la visione creativa e l’esperienza non sono replicabili.

Chi lavora nella comunicazione, nel marketing e nella pubblicità ha ora la possibilità di gestire un’intera campagna partendo da una conversazione. Si può creare uno storyboard per un video social, visualizzare in anteprima un ADV outdoor, ideare e testare una campagna con un tone of voice coerente, senza dover passare da mille strumenti. L’AI come ChatGPT diventa una regia creativa digitale sempre disponibile, sempre aggiornata.

E questo cambia tutto. Cambia il modo di lavorare. Cambia il modo di pensare. Cambia anche il tempo di reazione: perché un’idea può diventare contenuto in pochi minuti. E chi lavora con l’advertising sa quanto conta oggi la velocità.

C’è però un nodo importante da considerare: quello del copyright. Le immagini generate dall’intelligenza artificiale sono davvero originali? O si tratta di remix di contenuti esistenti? La questione è aperta e molto discussa. Alcuni artisti hanno denunciato il fatto che i modelli siano stati addestrati su immagini protette da diritto d’autore, senza consenso. E chi utilizza immagini AI in campagne commerciali potrebbe trovarsi in un’area grigia dal punto di vista legale.

Per i brand, è fondamentale iniziare a farsi domande precise: da dove arrivano i dati su cui si basa questa immagine? Qual è la policy dello strumento che sto usando? Sto generando un contenuto sicuro o potenzialmente soggetto a rivendicazioni?

Nel frattempo, però, gli utenti non si pongono troppi limiti. Le piattaforme social sono invase da immagini AI: la tendenza più recente? Fare il proprio ritratto in stile Studio Ghibli, Pixar o cyberpunk. Milioni di utenti hanno caricato le proprie foto per generare avatar animati e universi immaginari. Un trend che diventa virale e mostra il potenziale dell’AI non solo per il marketing, ma anche per l’intrattenimento e la costruzione dell’identità digitale.

Siamo di fronte a una nuova era del marketing visivo e testuale. E, come ogni grande innovazione, spaventa. Ma la verità è che chi saprà abbracciare questi strumenti con intelligenza e curiosità, avrà un vantaggio competitivo enorme. Non si tratta di sostituire l’umano, ma di aumentarlo. Potenziarlo. Renderlo ancora più creativo. La paura non serve a nulla. Ti blocca inutilmente. La prima volta che un uomo ha visto il fuoco si è spaventato. Ma da quel giorno tutto è cambiato.