Qualche giorno fa avevo scritto del desiderio di Elon Musk di acquistare Twitter. Non credevo che tutto si sarebbe sbloccato in pochi giorni, ma così è stato. Il Signor Tesla ha sborsato 44 miliardi di dollari ed è diventato l’unico proprietario di Twitter. Non gli bastava essere l’azionista di maggioranza, voleva tutta la torta e dopo una trattativa (lampo) ha raggiunto il suo obiettivo. Cosa ha spinto Musk a investire 44 miliardi di dollari (la metà grazie a un prestito di Morgan Stanley, l’altra metà dalla vendita di azioni Tesla) in un social network? Proviamo a capire come sono andate le cose, passo per passo.
Nei primi giorni del mese di aprile Musk si è portato a casa il 9,2% della società diventando così il socio di maggioranza di Twitter. Il Signor Tesla possedeva una partecipazione di 73,5 milioni di azioni per un valore complessivo di 2,9 miliardi di dollari. Il primo colpo di scena è stato consumato quando Musk ha deciso di non partecipare al suo primo consiglio di amministrazione di Twitter. Elon preferì lanciare una serie di sondaggi proprio dal suo account Twitter (82 milioni di follower) per nulla diplomatici. Chiese se Twitter fosse una piattaforma realmente democratica. Poi passò ad una questione spinosa: il tasto “modifica”. Si tratta di un upgrade mai realmente preso in considerazione da Jack Dorsey. Tutti la vogliono da tempo immemore (io sono tra questi). Nel 2015 Kim Kardashian esortò il buon Jack ad accontentarci, ma a parte un “ottima idea” twittato per gentilezza non accadde mai nulla.
Conoscendo lo spirito rivoluzionario di Elon Musk è imminente un restyling di Twitter? Lo ha scritto lui stesso in un lungo tweet lanciato pochi minuti dopo la chiusura dell’operazione. “La libertà di parola è alla base del funzionamento di una democrazia e Twitter è la città digitale, la piazza in cui si dibattono le questioni vitali per il futuro dell'umanità. Voglio anche rendere Twitter migliore e arricchirlo con nuove funzionalità, rendendo gli algoritmi open source, aumentandone la fiducia, sconfiggendo i bot spam e autenticando tutte le persone. Twitter ha enorme potenziale e non vedo l'ora collaborare con l'azienda e il comunità di utenti per sbloccarlo”.
Parole forti che indicano una strada precisa: sta per cominciare una vera primavera social. Perché se Twitter porterà una ventata di aria nuova nel mondo social, il buon Zuckerberg non potrà restare a guardare. I social network classici (parlo di Facebook, Instagram e proprio Twitter) non propongono niente di nuovo da molti anni. Il terremoto Musk potrebbe portare il mondo Meta ad accelerare lo sviluppo delle tantissime idee in cantiere. Ma adesso analizziamo un po’ di numeri.
Ben 44 miliardi di dollari per acquisire il 100% di Twitter. Sono tanti? Il prezzo è giusto? Impossibile rispondere, ma non sono nulla paragonati al prezzo di Facebook, che vale oltre 1000 miliardi. L’ipotetico prezzo di Instagram oggi sarebbe di 100 miliardi, mentre Microsoft acquistò Linkedin per 26,2 miliardi di dollari nel 2016. TikTok al momento è valutato poco meno di 60 miliardi, ma il prezzo salirà vertiginosamente entro l’inizio del 2023.
Torniamo a parlare di Musk e della sua voglia di libertà su Twitter: da unico proprietario potrà cambiare le regole senza doverne discutere con nessuno. Fa sorridere pensare che per ottenere “democrazia” un social deve avere un solo “monarca” al comando, ma così pare. Qualcuno si è già domandato se il nuovo corso di Twitter potrebbe riaprire le porte del social a Donald Trump, bannato dalla piattaforma in seguito alla rivolta di Capitol Hill nel gennaio 2021. Come finirà? Ci sono 436 milioni di utenti Twitter, ognuno con una propria idea. Per avere una risposta dobbiamo solo aspettare. Però adesso vogliamo il tasto “modifica”. Elon, sbrigati.