Aumenta il bonus pubblicità: il Decreto Rilancio eleva, per il solo anno 2020, la misura del credito di imposta sugli investimenti pubblicitari dal 30% al 50%. Viene confermato il criterio volumetrico introdotto dal decreto Cura Italia: limitatamente all'anno 2020, la base di calcolo dell’agevolazione è infatti costituita dall’intero valore dell’investimento pubblicitario effettuato, anziché dalle sole spese eccedenti rispetto all'anno precedente. Questo per potenziare la misura di contrasto alle conseguenze economiche dell'epidemia di coronavirus anche lato pubblicitario.
Bonus Pubblicità: a chi spetta l'agevolazione
Il Bonus Pubblicità è un'agevolazione statale erogata sotto forma di
credito d’imposta da utilizzarsi in compensazione F24. Possono usufruirne
aziende, i lavoratori autonomi e gli Enti non commerciali. Per beneficiare del bonus pubblicità è necessario che
l’ammontare complessivo degli investimenti pubblicitari superi di almeno l’1% l’importo degli investimenti effettuati sugli stessi mezzi d’informazione nell’anno precedente. Tuttavia, con l'introduzione del criterio volumetrico, gli investimenti saranno agevolati per l’intero ammontare e non nel limite del 75% dei soli investimenti incrementali. Ma quali sono gli investimenti agevolabili?
Gli investimenti a cui si applica il Bonus Pubblicità
Sono ammessi al credito d’imposta gli investimenti pubblicitari effettuati e programmati durante l’anno in corso
sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, e anche quelli sulle tv e radio nazionali che abbiano perso oltre un terzo del fatturato tra aprile e maggio. Sono invece escluse le spese sostenute per altre forme di pubblicità, come ad esempio quelle che riguardano la realizzazione grafica pubblicitaria, la pubblicità sui social media, i volantini cartacei periodici, la cartellonistica, eccetera. Il tetto di spesa viene portato dal Decreto Rilancio a
60 milioni di euro, 40 dei quali per investimenti pubblicitari su giornali e periodici anche online e 20 per investimenti su emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche e digitali.
Bonus Pubblicità: come richiederlo
Per fare richiesta, l’iter da seguire si divide in due step:
Il primo passaggio (dal 1° al 30 settembre 2020) consiste nella “prenotazione” del Bonus: è necessario fare richiesta all’Agenzia delle Entrate di riservare delle risorse per la propria domanda, tramite l’apposita “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta”, nella quale si riportano le spese programmate o sostenute per campagne pubblicitarie durante il corso del 2020. In questa prima fase, Il dipartimento per l’informazione e l’editoria costituisce la lista di soggetti richiedenti ammessi a ricevere il credito d’imposta l’anno successivo, riportante la cifra teoricamente ottenibile.
Va precisato che le prenotazioni già presentate nella prima finestra temporale che si è chiusa il 31 marzo scorso restano valide. In ogni caso, chi vorrà ampliare i propri investimenti pubblicitari per utilizzare appieno le più favorevoli condizioni stabilite per il 2020 dal Decreto Rilancio potrà “sostituire” la prenotazione già inviata a marzo con una nuova, sempre nel periodo dal 1° al 30 settembre 2020. Il secondo passaggio si effettua invece
entro il 31 gennaio 2021: si presenta la domanda di accesso al credito vera e propria tramite la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati“, presentando il totale delle spese effettivamente sostenute in pubblicità durante il corso del 2020.