Confindustria Intellect chiede al Governo misure a sostegno della comunicazione
Secondo il Presidente Saverio Addante, in un contesto di emergenza senza precedenti come quello che stiamo vivendo, la responsabilità sociale delle Imprese è determinante per la tenuta sociale ed economica del Paese
Ieri è stata presentata la nota di Confindustria Intellect contenente le richieste al Governo a sostegno delle imprese del comparto della Comunicazione, Consulenza e Pubbliche Relazioni, Ricerche di Mercato e Web Publishing. Come si legge nella nota, firmata da Saverio Addante, Presidente di Confindustria Intellect e Ceo di Promomedia, in un contesto di emergenza senza precedenti come quello che stiamo vivendo, la responsabilità sociale delle Imprese è determinante per la tenuta sociale ed economica del Paese. “Oggi un atto di responsabilità sociale non secondario rispetto a un atto di donazione, è un’impresa che paghi regolarmente tributi, contributi e paghi regolarmente i propri fornitori” si legge nel documento presentato al Governo. “Noi dobbiamo aiutare e rafforzare il Paese con le nostre scelte e condotte responsabili per consentire a sua volta al Paese di continuare a sostenere l’impresa a livello di domanda e di consumi. Innescare un percorso circolare virtuoso. In questo percorso circolare virtuoso lo Stato, il nostro Governo ci deve sostenere per incoraggiare e favorire le nostre scelte ed azioni responsabili, che seppure tra mille difficoltà devono alimentarsi di una certezza: la prospettiva della continuità”. E proprio in virtù di questa prospettiva di continuità che Confindustria Intellect intende proporre al Governo delle misure integrative, che si aggiungono a quelle già presentate da Confindustria centrale e che riguardano specificatamente i comparti rappresentati dalle quattro Associazioni di categoria che aderiscono alla Confederazione: Assirm, Assoconsult, Assorel e Una Agenzie della Comunicazione Unite. Di seguito tutte le misure richieste da Confindustria Intellect. Tre sono quelle in materia di lavoro. La prima è lo sgravio contributivo per Piani Ferie, Rol, Pemessi e Congedi retribuiti. La responsabilità sociale delle aziende passa anche dalla scelta di non accedere agli ammortizzatori sociali e quindi di non gravare sulla collettività, sarebbe pertanto considerato un equo riconoscimento l’applicazione di uno sgravio contributivo sui trattamenti retributivi corrisposti in costanza di Ferie, Permessi, Rol ecc., riporta il comunicato. La seconda è il credito d’imposta per la diffusione dello smart working e formazione con l'introduzione di un credito d’imposta pari al 100% della spesa documentata per introduzione ed implementazione di forme di smart working e telelavoro, inclusa la formazione, così da preparare gli italiani a future evoluzioni del mondo del lavoro nell’ambito di un più ampio programma di sviluppo per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione del mondo del lavoro, che vada oltre questo drammatico momento di emergenza. Infine, le agevolazioni per le assunzioni a tempo determinato. Si chiede di prevedere uno sgravio contributivo a favore dell’azienda in tutti i casi in cui, per necessità riconducibili all’emergenza sanitaria del Covid-19, le aziende, comunque impegnate a dare continuità ai processi produttivi, si trovano nella necessità di assumere personale sostitutivo (esigenza, per esempio, riconducibile alla chiusura delle scuole). L'associazione richiede poi misure in materia fiscale. La prima è il Webinar voucher, ossia contributo, tramite concessione di un voucher, a tutte le aziende e/o istituzioni per la realizzazione di sistemi utili per la comunicazione interattiva delle aziende e/o istituzioni con i propri clienti/utenti. La seconda è il credito di imposta sugli investimenti in servizi ad alto valore. I servizi di comunicazione, consulenza, pubbliche relazioni, ricerche di mercato e web publishing rappresentano un imprescindibile elemento di raccordo tra il Sistema economico e i cittadini/consumatori. Si chiede pertanto un credito di imposta atto a prevenire la crisi del settore e ad incentivare le aziende che decidono di investire in attività ad alto valore. Si chiede inoltre l'inapplicabilità per l’esercizio 2020 del meccanismo del ROL in sede di determinazione dell’Ires. Ipotizzando un probabile peggioramento del Risultato Operativo Lordo delle imprese, prevedere che per l’anno d’imposta 2020 non trovi applicazione il meccanismo del ROL, che potrebbe determinare una significativa penalizzazione in termini di deducibilità dall’Ires degli oneri finanziari. Infine, il credito d’imposta come indennizzo per le contrazioni di fatturato. Attraverso lo SDI (Fatturazione Elettronica), l’Agenzia delle Entrate potrebbe verificare l’eventuale riduzione del fatturato in ragione temporale mensile (o con altra cadenza) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e riconoscere a quelle imprese – per le quali la contrazione si è verificata - un credito d’imposta di natura risarcitoria, con il vincolo di utilizzo per gli oneri tributari e/o previdenziali relativi alla medesima periodicità o in ogni caso relativi all’annualità in corso.