International Airways Group, la capogruppo di British Airways, ha deciso di rimettere in gioco la gestione del suo budget pubblicitario globale.
In vista della scadenza dei contratti con le agenzie con cui attualmente lavora, scadenza attesa nei primi tre mesi del 2022, la società che controlla anche le compagnie Iberia e Vueling ha inviato a diverse società la richiesta delle credenziali per prendere parte ad una gara.
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“L’industria aeronautica e il panorama del marketing sono cambiati in modo significativo negli ultimi cinque anni ed è dunque arrivato il momento per noi di rivedere il nostro modello di agenzia”, ha dichiarato un portavoce della società. “L’obiettivo è garantire che i media, la creatività e i servizi di produzione che utilizziamo ci consentano di rispondere alle esigenze attuali e future del nostro business e dei nostri clienti”.
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Nel maggio del 2017, dopo un’altra gara, British Airways aveva scelto Wpp Group per la pianificazione, la strategia e gli acquisti dei media, per i servizi creativi, i social media, la search e per le attività di produzione. La società britannica si era assicurata anche la comunicazione del programma fedeltà Avios e e della divisione IAG Cargo. Prima del 2017, l’agenzia di British Airways è stata per 12 anni Bartle Bogle Hegarty London (Publicis Groupe).
Il team costituito da Wpp per British Airways è costitutito principalmente da risorse di Ogilvy e Wavemaker, ed opera da Londra.
Sempre a seguito del pitch del 2017, Carat (che prima si occupa anche di British Airways), aveva invece mantenuto la gestione della pianificazione e e del buying a livello globale di Iberia, acquisendo anche il media di Vueling.
Il ripensamento delle strategia pubblicitarie di IAG arriva in un momento di grande difficltà per il mondo delle compagnie aeree, travolto dalla pandemia del Covid-19. I ricavi passeggeri di IAG sono diminuiti del 71,4% nei primi nove mesi del 2020. La società ha inoltre raggunto un accordo a fine 2020 con Globalua per dimezzare il prezzo che pagherà per l'acquisizione della compagnia aerea spagnola Air Europa a 500 milioni di euro, la metà del miliardo che aveva concordato nel novembre del 2019.