di Andrea Salvadori

Unilever, gara pubblicitaria in vista per il media buying globale

La consultazione dovrebbe riguardare molti mercati chiave in cui opera la multinazionale anglo-olandese del largo consumo. Attualmente la centrale di riferimento è Mindshare

Nuovi movimenti in vista nel mercato internazionale del media pubblicitario. 

Secondo quanto riporta la testata britannica Campaign, Unilever sarebbe infatti in procinto di dare il via ad una nuova gara attinente le sue strategie su fronte del media buying. 


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La consultazione, secondo le fonti interpellate da Campaign, dovrebbe riguardare molti mercati chiave in cui opera la multinazionale anglo-olandese del largo consumo ma non la Cina probabilmente, dove la scorsa primavera Wpp è subentrata nell’incarico ad Omnicom dopo una consultazione. 

Unilever è uno dei più importanti spender pubblicitari al mondo. Nel 2019, secondo il suo report finanziario annuale, i suoi investimenti in brand e marketing erano cresciuti dell'1,7% raggiungendo i 7,27 miliardi di euro. Sempre nello stesso anno, in Italia l'investimento pubblicitario è stato superiore ai 20 milioni di euro. Anche nelle settimane più dure del Covid, la società aveva deciso di mantenere inalterata la spesa riservata alla pubblicità. 


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Sul fronte del media, il gruppo ha lavorato nel mondo negli ultimi anni con Mindshare (Wpp), Phd (Omnicom) e Initiative (Interpublic). Dalla fine del 2017 però il rapporto si è rafforzato a livello internazionale in particolare con Mindshare, società che gestisce tra l’altro da parecchi anni il cliente nel mercato italiano. 

La strategia di marketing e comunicazione di Unilever è stata oggetto negli ultimi anni di un piano di razionalizzazione, che ha determinato in primis la forte riduzione delle agenzie di cui la società si avvale soprattutto sul fronte creativo. In seno alla società è nata anche U-Studio, una divisione dedicata proprio alla produzione di contenuti di marca. 

Nel 2020 Unilever è stata tra le aziende che hanno deciso di sospendere gli investimenti pubblicitari su Facebook, Instagram e Twitter, una scelta maturata sia in vista delle elezioni presidenziali statunitensi, sia nell’ambito della campagna “Stop Hate for Profit” (portata avanti da organizzazioni per i diritti civili per far sì che i grandi player digitali di impegnassero a contrastare la pubblicazione di contenuti a sfondo razziale o comunque inneggianti l’odio sulle propri piattaforme). Dopo le elezioni, la società ha ripreso ad investire sui social. 


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In questi giorni la multinazionale ha quindi annunciato un nuovo piano di welfare finalizzato alla creazione di "una società più equa e inclusiva", un obiettivo che Unilever intende perseguire anche attraverso politiche che eliminino i pregiudizi e le discriminazioni sulle donne e sulle altre minoranze. Un impegno che si concretizzerà anche nella comunicazione pubblicitaria.

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