Web Tax, le novità nella Manovra Economica
Cambia ancora il testo della Manovra economica per quanto riguarda la Web Tax. Con gli ultimi lavori della Commissione Bilancio alla Camera, è arrivato un dietrofront rispetto alla volontà di eliminare la doppia soglia dei ricavi per l’applicazione dell’imposta del 3% sulle entrate generate dalle attività digitali, inclusa la pubblicità online.
Come riportato dal Sole 24 Ore, nel testo che dovrebbe arrivare in Aula domani (mercoledì), e su cui verrà posta la fiducia, resterà in vigore soltanto la soglia dei 750 milioni di euro a livello globale, mentre sarà eliminata quella dei 5,5 milioni di euro a livello nazionale. L’intento delle forze di maggioranza è di garantire che l’imposta si applichi solo ai “giganti del web” e non agli operatori più piccoli, come richiesto da diverse associazioni di settore, tra cui Netcomm e Fedoweb.
Resterà, dunque, sostanzialmente invariata la norma introdotta nel 2019 con l'obiettivo di far sì che le grandi aziende tecnologiche multinazionali (come Google, Facebook e Amazon) contribuiscano con un maggiore gettito fiscale all'economia dei Paesi in cui operano, in particolare l’Italia.
Con questa nuova versione della norma, il Governo rinuncia parzialmente al maggior gettito che sarebbe stato garantito dall’eliminazione della doppia soglia dei ricavi, che avrebbe esteso di fatto la Web Tax anche a tutte le imprese che forniscono servizi digitali in Italia, senza distinzione tra grandi e piccole realtà.
A parziale compensazione, arriva però un
acconto anticipato: a partire dal
2025, le imprese interessate dovranno versare
entro fine novembre un anticipo del
30% sull’importo dovuto. Il saldo, invece, continuerà ad avere come scadenza il
16 maggio dell’anno successivo. Di fatto, questa misura garantirà all’Erario un beneficio anticipato in termini di liquidità.