13/05/2021
di Caterina Varpi

Netcomm Forum: gli e-shopper sono sempre più digitali e sempre meno fedeli alle insegne

Si chiude l'evento dedicato al commercio elettronico, con 6.900 visitatori unici e 10.600 presenze alle sessioni workshop

Roberto Liscia

Netcomm Forum 2021 ha totalizzato 6.900 visitatori unici e 10.600 presenze alle sessioni workshop, registrando un +25% di partecipazione rispetto alla precedente edizione di ottobre 2020, fa sapere il Consorzio. Questi i primi dati dell’evento, destinati ad aumentare, considerata la disponibilità della piattaforma e di tutti i contenuti on demand fino al 21 maggio. 

Nella due giorni di evento, sviluppato con il supporto organizzativo di Digital Events, sono state affrontate le principali leve e gli orizzonti della digital transformation - su tutte, marketing B2B - B2C, pagamenti, supply chain e integrazione di tutti i player della catena del valore del Retail - a cui le aziende devono indirizzarsi se vorranno rispondere alle nuove esigenze dei consumatori che richiedono una customer experience sempre più personalizzata e sostenibile. 

“In un mondo che corre, le imprese devono fermarsi a riflettere. I cambiamenti provengono da ogni dove: i consumatori, l’ambiente, le istituzioni e le tecnologie. Le strategie da intraprendere sono complesse e il saper fare impresa necessita di un continuo apprendimento. Nel bilanciamento tra soddisfazione del cliente, disponibilità di investimenti e capacità aziendali, gli elementi chiave per l’evoluzione e la competitività delle imprese sono due: l’intelligenza soprattutto «umana» e l’adattabilità”, commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm.


Leggi anche: NETCOMM FORUM: L’ECOMMERCE B2C ITALIANO CRESCE DEL 3,4% NEL 2020 PER UN VALORE DI 32,4 MILIARDI DI EURO


Le nuove abitudini di consumo permarranno in oltre il 75% delle persone

Nei primi 8 mesi della pandemia l’Italia bloccata dal lockdown ha compiuto, in termini di digitale, un salto evolutivo di 10 anni in cui a cambiare sono state le abitudini degli e-shopper, ma anche la governance e l’organizzazione delle imprese, i cui canali digitali hanno assunto rilevanza anche nel contesto B2B.

Gli e-shopper sono sempre più digitali (passati ad essere “Digital First” dal 2% del 2020 al 12,9% del 2021, secondo i nuovi comportamenti di consumo emersi dalla ricerca Netcomm con MagNews) e sempre meno fedeli alle insegne. A scegliere nuove tipologie di prodotti e servizi sono stati oltre il 40% degli e-shopper italiani; secondo una ricerca McKinsey queste nuove abitudini di consumo permarranno in oltre il 75% dei consumatori. 

Dal punto di vista delle aziende, quelle digitali sono chiamate a ripensare ai loro processi chiave attraverso: nuove logiche di marketing che includono, tra i punti chiave, la considerazione di uno scenario cookieless, il rapporto diretto con il consumatore che passa anche da  live-streaming commerce, la sofisticazione dei canali di comunicazione e delle tecnologie mar-tech, e l’evoluzione dei servizi e dell’esperienza nei punti vendita; e infine una supply chain più integrata e specializzata, che tenga conto delle necessità legate ai diversi canali distributivi. Infatti, secondo una ricerca Netcomm condotta in collaborazione con bonprix nei primi mesi del 2021, solo il 10% delle aziende italiane che vendono sia online sia tramite i canali tradizionali utilizza due differenti processi di gestione degli ordini.

PAGAMENTI DIGITALI E STRONG CUSTOMER AUTHENTICATION

Nonostante il boom digitale del 2020, in Italia l’acquisto pro-capite online è terzultimo rispetto agli altri mercati, con un valore di 619 dollari rispetto a 2.012 dollari della Sud Corea o 1.404 dollari della Germania. 

Nonostante la ragione si possa trovare nell'arretratezza infrastrutturale e nelle ancora troppo limitate competenze digitali, spesso il fallimento delle esperienze d’acquisto avviene nel momento del pagamento e, in particolare, durante i processi di autenticazione 3DS2 (le transazioni messe in sicurezza dall’autenticazione a doppio fattore emesse dalle carte di pagamento). 

A marzo 2021 l’Italia ha registrato un tasso di fallimento delle transazioni (ossia la percentuale di autenticazioni 3DS2 che vengono abbandonate o rifiutate a seguito di una contestazione) del 42%: una percentuale molto più elevata della media europea, che si attesta al 30%(3).

TRASFORMAZIONE DIGITALE E BIG DATA PER UN E-COMMERCE PIÙ SOSTENIBILE

La trasformazione digitale aumenta notevolmente la quantità di dati disponibili, con profonde implicazioni operative e organizzative che non possono non tenere conto della loro gestione indirizzata a personalizzare l’esperienza e la soddisfazione dei consumatori. 

Attraverso un consapevole utilizzo dei dati, le aziende potranno prevedere la domanda, aiutando a ridurre le scorte e gli sprechi; generare test di prodotti, prezzi e promozioni pensati sulle esigenze degli acquirenti; tenere monitorato il sistema operativo per il miglioramento dell'efficienza aziendale. 

Il digitale e l’intelligenza artificiale rivoluzionano il modo di fare impresa. Le prossime sfide riguardano la sostenibilità economica dell’e-commerce che passa anche attraverso un’economia di piattaforma (Platform economy) il cui modello si sta diffondendo in tutte le aree economiche: entro 10 anni, il 30% di tutta l'attività economica globale (60 trilioni di dollari) sarà mediata da piattaforme ed ecosistemi. Tuttavia, oggi solo il 3% delle aziende affermate in tutto il mondo ha adottato il modello”, conclude Roberto Liscia, Presidente Netcomm. “Inoltre, oggigiorno vi è una forte necessità di abbattere le barriere normative che creano asimmetrie tra online e offline, approvare una nuova regolamentazione dei servizi e dei mercati digitali a livello europeo e sostenere lo sviluppo in chiave digitale delle filiere e delle PMI beneficiando delle strade aperte dalla trasformazione digitale per far ripartire il Paese e tornar a far crescere il nostro Made in Italy nel mondo”.

Il prossimo appuntamento con Netcomm Forum si terrà il 5,6 e 7 ottobre 2021

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI