“Decodificare il cambiamento” è il tema al centro dell’edizione 2022 di IAB Forum, la ventesima per l’evento organizzato da IAB Italia.
I lavori si sono aperti oggi a Milano con il rapper Anastasio che ha portato sul palcoscenico la sua canzone "Babele", un testo scelto perché vuole rappresentare un ritorno al valore del linguaggio, che oggi appare svuotato di significato. Carlo Noseda, il presidente dell’associazione, ha ricordato come «nel 2003, quando si era tenuta la prima manifestazione di IAB Forum, gli utilizzatori di internet nel mondo erano già quasi 800 milioni, mentre oggi sono circa 5 miliardi e mezzo. Erano attivi 40 milioni di siti web, oggi sono quasi due miliardi, le ricerche giornaliere su Google erano circa 200 milioni, oggi sono circa 5,6 miliardi». Numeri che rendono evidente a quali livelli sia arrivata la pervasività della tecnologia e delle rete, «che oggi è una presenza ormai liquida nella vita delle persone». Numeri però che dovrebbero anche far capire, ha sottolineato Noseda, quanto sia importante oggi il comparto online per lo sviluppo del sistema Paese, in uno scenario però dove «gli italiani sono sempre meno capaci di comprendere e dunque governare il digitale», come dimostrano i numeri dell’alfabetizzazione digitale del Paese.
«La smaterializzazione dell’esperienza ha reso tutti più veloci, ma anche meno profondi», ha detto poi Noseda. «I nativi digitali vivono questa superficialità come normale, non hanno mai conosciuto il mondo analogico e approcciano i problemi con una visione quasi salvifica della tecnologia. Occorre tornare ai significati più profondi per capirne l’essenza».
Moderatrice di eccezione nella prima giornata di IAB Forum è stata MYA, una meta-human che in perfetto stile “futuristico” ha accompagnato gli ospiti in platea e quelli collegati via streaming nella scoperta dei molti temi e delle riflessioni a programma.
In attesa di conoscere i dati sull’andamento del mercato pubblicitario digitale, che saranno annunciati domani mattina da Denise Ronconi, Direttrice Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, la giornata di IAB Forum è proseguita con l’intervento di Paolo Colombo, Professore Ordinario di Storia delle Istituzioni Politiche Università Cattolica, “Olivetti: dove è cominciato il futuro”, incentrato sulla figura di Adriano Olivetti, «imprenditore innovatore e visionario, capace di capire dove il futuro ci avrebbe portato e di concretizzare le sue intuizioni in prodotti tecnologici all’avanguardia, apprezzati e venduti in tutto il mondo». Olivetti, secondo il professore, «è colui che è stato in grado di decodificare il cambiamento insegnandoci che nulla è impossibile, tanto che, qualche anno dopo la sua morte, i suoi stessi collaboratori sono stati in grado di dare vita al primo personal computer ad Ivrea, in Italia».
IAB Forum 2022 ha quindi proposto un viaggio tra le parole chiave del cambiamento, prima fra tutte quella dell’innovazione, a cui è stato dedicato l’intervento “La formula dell’Innovazione - Il futuro tra aspettative e realtà” a cura di Cristina Pozzi, Ceo e Co-Founder Edulia ,e Alfio Quarteroni, Professore di Analisi Numerica e Direttore del MOX al Politecnico di Milano. Esiste una formula dell’innovazione? Forse sì. Nel suo intervento sulla tecnologia nella scuola, Cristina Pozzi ne sostiene l’utilità solo a condizione che questa non si inserisca come una mera “sostituzione” (come accaduto con la DAD) ma come elemento di “ridefinizione” di un modo di insegnare che significa far seguire all’inserimento della tecnologia nuove strategie, come dividere la classe in gruppi, far partire lezioni parallele, creare contaminazione tra gli studenti. Alfio Quarteroni riporta con convinzione che la matematica è tra le “materie di moda” che apre scenari di utilizzo, attraverso l’analisi dei dati e la costruzione di modelli poco immaginati, come la conoscenza dell’attività cardiaca finalizzata a comprendere dove intervenire prima di agire (la capacità predittiva della matematica, appunto).
Spazio poi ad un approfondimento sul rapporto tra scienza e tecnologia con Giuseppe Remuzzi, Direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, e Marco Simoni, Economista dell’Università Luiss, in un incontro moderato da Ferruccio de Bortoli, Presidente dell’Advisory Board di IAB Italia. Alla domanda perché siamo diversi dagli altri scimpanzé, Remuzzi cita la scoperta della scienza che, ad un certo punto della storia archeologica, è stata capace di indagare il DNA dei fossili rispondendo al quesito: ci rende diversi un solo aminoacido di una proteina. Alla domanda se abbiamo imparato a sostenere la ricerca, Simoni risponde sostenendo che, seppur sia aumentata la consapevolezza nel progredire e nell’affrontare eventi inaspettati, occorre riscoprire e supportare i luoghi dove si fa la ricerca che dovrebbero essere ecosistemi e non sistemi isolati perché è lì che i ricercatori riescono a rendere di più.
Roberta Cocco, esperta di trasformazione digitale, e Cristina Calabrese, Presidente e Amministratore Delegato di Key2people, hanno affrontato con Marco Girelli, Ceo Omnicom Media Group Italy, il tema delle competenze nello scenario digitale, «dove abbiamo più posti di lavoro che lavoratori», ha detto Cocco, sottolineando le difficoltà che le aziende oggi devono affrontare quando si mettono alle ricerca di professionisti specializzati nelle nuove discipline tecnologiche.
Stefano Scarpetta, Direttore per l'Occupazione, il Lavoro e gli Affari Sociali dell'OCSE, ha ricordato che se la pandemia ha accelerato da un lato la digitalizzazione della società italiana, dall’altro ha acuito ancora di più le differenze tra le varie aree del paese. «La DAD è stata uno strumento fondamentale durante il lockdown ma non per tutti», ha detto. «Il processo formativo di parte della popolazione italiana ne ha sofferto, dando vita a nuove diseguaglianze. Gli alti livelli di analfabetismo funzionale diffusi trai giovani devono allarmarci, una perdita di capitale umano che il nostro paese non si può permettere».
Elena Lavezzi, Chief Strategy Officer Kuda, e Paolo Taticchi, Professore di Strategia e Sostenibilità Aziendale alla UCL School of Management di Londra, hanno affrontato quindi con Giuseppe Stigliano, Global CEO di Spring Studios, il tema della sostenibilità. Secondo Taticchi sostenibilità oggi significa mettere in atto una strategia dove l’innovazione è il mezzo e la sostenibilità il fine. Questo tema trattato anche nel Manifesto sugli NFT, da lui stesso curato, ci insegna che dobbiamo sempre stare attenti a come si usano le tecnologie: alcuni NFT hanno, ad esempio, un’alta carbon footprint.
Massimo Banzi, Co-Founder di Arduino, ha messo in luce, raccontando la sua esperienza imprenditoriale, come la tecnologia possa diventare realmente democratica. «Cos'è Arduino?», è stato chiesto a Banzi. «Sono famiglie di piccoli computer che sono stati inventanti per rendere intelligenti molti oggetti, l’esempio di come democratizzare la tecnologia», come ha evidenziato sul palco illustrando un sensore indossato per misurare la qualità dell’aria.
Michela Milano, Direttrice dell’Institute for Human-Centered Artificial Intelligence dell’Università di Bologna, e Antonio Zoccoli, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, hanno discusso con Licia Garotti, Partner dello Studio Gattai, Minoli, Partners, del ruolo presente e futuro dell’Intelligenza Artificiale.
“La geografia della trasformazione digitale” è stata al centro degli interventi di Gabriele Benedetto, Amministratore delegato Telepass, Mirja Cartia d’Asero, Amministratrice Delegata Il Sole 24 Ore, e Gianmario Verona, Presidente Fondazione Human Technopole.
Andrea Pezzi, Founder & Ceo di Mint, ha infine dialogato con il direttore d’orchestra Beatrice Venezi sul tema “Orchestrare Il Futuro Restando Umani”.