Diritti tv Serie A: ecco le offerte dei fondi per la media company. Due le cordate in pole
Il 9 settembre l’assemblea dei presidenti deciderà sulle proposte presentate per la media company che verrà creata per la gestione dei diritti tv e commerciali
Il 28 agosto sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte vincolanti dei fondi di investimento interessati a partecipare alla media company della Lega Serie A che verrà creata per la gestione dei diritti tv e commerciali del massimo campionato italiano per i prossimi dieci anni.
Diritti tv serie A: le proposte dei fondi
Sarebbero state messe sul tavolo diverse proposte - sia candidature per l’ingresso nel capitale sia strutture di finanziamento e di cartolarizzazione - di cui due, secondo Il Sole 24 Ore, sarebbero in pole position: quella della cordata dei fondi Cvc, Advent e Fsi e quella della cordata gudiata da Bain Capital, che si sarebbe alleato nelle scorse settimane con Nb Renaissance Partners.
Il consorzio formato dai fondi Cvc, Advent e Fsi, che ha come advisor Rothschild, Credit Suisse e Barclays, oltre allo studio Gattai Minoli Agostinelli, avrebbe presentato un’offerta che valuta circa 15 miliardi di euro la media company. Il peso di Cvc sarebbe del 50% delle quote, mentre il restante 50% sarebbe di Advent e Fsi, fondo italiano guidato da Maurizio Tamagnini.
L’altra proposta forte sarebbe quella di Bain Capital e Nb Renaissance Partners, con advisor Nomura e Mediobanca.
Entrambe le offerte sono state parificate in modo da essere comparabili: prevedono l’ingresso nella media company con il 10% del capitale, con la metà dei consiglieri nominati dai fondi e l’altra metà dalla Lega. L’amministratore delegato sarebbe prerogativa dei fondi e il presidente della company sarebbe di nomina della Lega Calcio.
Tra gli altri progetti ci sarebbe quello di tipo misto di Fortress, assistito dallo studio Grande Stevens International, che avrebbe presentato una proposta leggermente modificata rispetto a quella di qualche settimana fa che proponeva una cartolarizzazione da 4,8 miliardi a cui affiancare un prestito ponte da 1,75 miliardi.
Le altre offerte sarebbero quelle di finanziamento di Gso-Blackstone, di General Atlantic, di Apollo e di Sixth State, del colosso americano Tpg.
Il progetto di De Laurentiis
Rimane poi aperta un'altra ipotesi rispetto alle offerte dei private equity, ossia quella sostenuta dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, supportato da diverse squadre, che vorrebbe puntare su una tv della Lega A, arrivando ad incassare una cifra in salita da 2,5 a 2,9 miliardi all’ anno nell’ arco di 5 anni, mentre la Lega incassa attualmente circa 1,3 miliardi di euro.
Infine, se le offerte presentate dai fondi non dovessero piacere ai presidenti delle squadre di A, hanno fatto pervenire le proprie manifestazioni di interesse Mediapro e Wanda.
I prossimi passi
Nei prossimi giorni la Lega organizzerà degli incontri con le venti società di Serie A per scandagliare le varie offerte. Il 9 settembre i presidenti dei club si riuniranno in assemblea per decidere il da farsi.
I presidenti finora non hanno mostrato grande coesione su questo tema: si è di fronte, infatti, a un grosso cambiamento per le squadre.