Disney+ verso il modello Prime di Amazon attraverso un nuovo programma di membership in valutazione dal colosso dell’entertainment.
Secondo un articolo del Wall Street Journal, quello a cui in Disney si pensa è un “Disney Prime”, come è denominato informalmente all’interno della multinazionale, un modello che a fronte di una fee annuale o mensile darebbe agli abbonati il diritto di accedere a sconti e offerte speciali per servizi di streaming, parchi a tema, resort e merchandise.
L’obiettivo di questa membership sarebbe quella di fidelizzare i clienti, incitandoli a spendere di più sulla piattaforma, attratti dalle offerte e favorire il cross-selling dei clienti di un servizio ad altri tipi di intrattenimento, per esempio l’abbonato al servizio streaming Disney+ che potrebbe valutare una visita a un parco a tema attratto dallo sconto. Oppure gli appassionati di una serie potrebbero acquistare magliette e costumi per i bambini, semplicemente scannerizzando un QR code sullo schermo, e così via.
Il progetto “Disney Prime” però parte al contrario rispetto all’affermato programma di Amazon. Gli iscritti al programma di membership Amazon Prime, infatti, accedono innanzitutto a servizi agevolati sul marketplace e, poi, a Prime Video. Nel caso di Disney, è il servizio di streaming che dovrebbe rimanere il cardine su cui costruire il nuovo modello di cross-selling. Insomma, Disney+ rimarrebbe la piattaforma da cui si diramerebbero gli altri servizi.
Tutto questo mentre la multinazionale ha ufficializzato l’arrivo a fine anno negli USA del piano di abbonamento a Disney+ “più economico” sostenuto dalla pubblicità.
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Insomma, Disney si muove su più fronti per evolvere il suo business esaltando al contempo tutti i suoi punti di forza già consolidati.