• Programmatic
  • Engage conference
  • Engage Play
13/09/2024
di Lorenzo Mosciatti

Fremantle, passo indietro di Nicola Maccanico: annunciate le dimissioni da ceo

maccanico-_thumb_911936.jpg

A poche ore dalla nomina, Nicola Maccanico ha deciso di dimettersi dall’incarico di ceo del Gruppo Fremantle in Italia, società che si occupa di produzione e distribuzione televisiva di RTL Group. Lo ha comunicato lo stesso manager in una lettera inviata a Dagospia. E la conferma arriva anche dalla stessa Fremantle che, in una nota, “prende atto della decisione del dottor Nicola Maccanico di non procedere con l’incarico di Ceo del Gruppo Fremantle in Italia”.

Tutto nasce da un articolo del Fatto Quotidiano, a firma di Vincenzo Bisbiglia e Thomas Mackinson, che ha messo in dubbio la compatibilità del nuovo incarico di Maccanico con la sua precedente esperienza di ceo di Cinecittà.

Un'incompatibilità stabilita dall’articolo 53 del disegno di legge 165/2001 al comma 16ter: “I dipendenti che, negli ultimi 3 anni, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni… non possono svolgere nei tre anni successivi… attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell'attività della Pubblica Amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri”.

Sempre secondo Il Fatto, il nuovo CdA di Cinecitttà avrebbe deciso nelle scorse settimane di avviare una due diligence sui conti del gruppo e sull’accordo quinquennale siglato nel 2022, sotto la guida di Maccancio, proprio con Fremantle, intesa che ha previsto anche una nota di credito di 3 milioni di euro per la società di produzione.

Nella lettera a Dagospia (qui il testo intero), scrive Maccanico, "visti i toni di una narrazione, che sembra tesa ad alludere a pratiche improprie o inopportune, sono obbligato a puntualizzare e richiamare alcuni elementi di verità". In relazione ai rapporti tra Cinecittà e Fremantle, l’accordo commerciale sottoscritto è “piuttosto straordinario nella sostanza, visto che ha generato oltre 50 milioni di euro di fatturato per Cinecittà in circa un anno e mezzo, ma piuttosto banale nella forma e nel funzionamento per chiunque abbia fatto industria: è un accordo quadro pluriennale e non unico nel suo genere, visto che durante il mio mandato abbiamo stilato accordi anche con altri gruppi internazionali".

“Il contratto prevede, come è comune in casi come questo, uno sconto sul volume delle attività. A questa clausola si riferisce la nota di credito di cui si legge sulla stampa. In essenza uno sconto che cresceva sulla base del fatturato raggiunto regolato puntualmente dal contratto originale: quindi più soldi venivano spesi e più sconto veniva concesso. Ed il consuntivo di un 2023 particolarmente di successo ha generato la nota di credito in oggetto, nulla che non fosse regolato dagli accordi in essere. Basta quindi leggere i numeri per comprendere il ruolo cruciale che Fremantle e questo accordo hanno avuto nel rilancio degli Studi di Cinecittà, consentendo alla società pubblica non solo di tornare in utile, ma di posizionarsi nuovamente nel panorama internazionale. Fremantle ha riportato a Cinecittà non solo molto fatturato (come nessun altro cliente nella storia degli studi) ma straordinario prestigio, grazie ai film e alle serie di registi come Roland Emmerich, Joe Wright, Luca Guadagnino, Saverio Costanzo, Paola Cortellesi, solo per citarne alcuni”.

Infine, conclude Maccanico, "è quindi piuttosto chiaro che la realtà dei fatti e della relazione tra Cinecittà e Fremantle, renderebbero compatibile il nuovo incarico con il mio percorso professionale precedente, non avendo Cinecittà esercitato alcun potere sulla stessa Fremantle. Detto questo, in considerazione del clima ostile che ha circondato sia le mie dimissioni da Cinecittà e ora anche la mia nuova nomina, con l’obiettivo di sgombrare il campo da qualunque potenziale equivoco e da ingiustificate illazioni, ho deciso di non iniziare la mia collaborazione con il gruppo Fremantle”.

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI