Giuseppe Cerbone, a.d. del Gruppo 24 Ore
Il consiglio di amministrazione del Sole 24 Ore S.p.A. ha approvato il bilancio 2021, che al netto delle voci non ricorrenti evidenzia risultati in miglioramento rispetto al 2020 anche grazie al buon andamento della raccolta pubblicitaria.
Lo scorso anno il Gruppo 24 Ore ha conseguito ricavi consolidati pari a 203,5 milioni di euro che si confrontano con un valore pari a 191,0 milioni di euro del 2020, in crescita quindi di 12,6 milioni di euro (+6,6%). Il risultato netto consolidato vede una perdita di 21 milioni di euro. Tale dato risente di una serie di oneri non ricorrenti connessi alla ristrutturazione organizzativa e a svalutazioni. Al netto di tali oneri, sottolinea il gruppo di cui è a.d. Giuseppe Cerbone, i dati evidenziano una situazione in miglioramento sull’anno precedente: ebitda positivo per 22,6 milioni di euro e risultato netto negativo per 0,7 milioni di euro (-2,9 milioni nel 2020).
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A livello di ricavi, il gruppo evidenzia il buon andamento della pubblicità: la raccolta è in crescita di 9,3 milioni di euro rispetto all’esercizio 2020 (pari all’11,8%) e raggiunge gli 88,2 milioni di euro. Segnali di ripresa anche dal comparto degli eventi, che registra entrate pari a 6,4 milioni di euro (contro i 4,3 milioni di euro nel 2020).
Calano leggermente invece i ricavi editoriali, che flettono di 1,1 milioni di euro (-1,0% da 102,0 a 100,9 milioni di euro) principalmente per la contrazione dei ricavi generati dalla vendita del quotidiano cartaceo e dei periodici, in parte compensata dallo sviluppo dei ricavi derivanti da abbonamenti digitali. La diffusione (carta + digitale) del quotidiano Il Sole 24 Ore da gennaio a dicembre 2021 è complessivamente pari a 142.090 copie medie giorno (-2,3% rispetto al 2020).
Gli “altri ricavi” registrano invece una crescita di 4,3 milioni di euro (+42,3% da 10,1 a 14,4 milioni di euro), principalmente grazie allo sviluppo delle nuove iniziative dell’area servizi professionali e ai maggiori ricavi dell’area cultura.
Per il 2022, il gruppo nota come “l’attuale incertezza legata alla possibile evoluzione della diffusione del virus Covid-19 e delle relative varianti e agli eventuali impatti derivanti dal recente conflitto in corso in Ucraina, impone di continuare a mantenere una certa cautela rispetto alle previsioni positive” per lo scenario marcoeconomico e in riferimento al settore editoriale.