Il Post: pubblicità, traffico e abbonamenti in crescita nel primo trimestre. Sofri: «Ora focus sui podcast»
Dopo aver raggiunto un fatturato di oltre 2 milioni di euro nel 2020, tra gennaio e marzo il quotidiano online incrementa la raccolta del 10% e raddoppia il numero di abbonati anno su anno
In controtendenza rispetto a un mercato fortemente indebolito dalle ricadute economiche della pandemia, dopo aver chiuso il 2020 con numeri positivi Il Post registra risultati promettenti nel primo trimestre dell'anno e prepara nuovi investimenti in ambito editoriale, tecnologico e aziendale.
Ne ha parlato con Engage il direttore del quotidiano online Luca Sofri, che ha evidenziato innanzitutto come gli abbonamenti siano divenuti una fondamentale fonte di ricavi per la testata: «Il successo della nostra campagna abbonamenti ha cambiato totalmente le nostre prospettive e ha contribuito in maniera cruciale alla nostra tranquillità economica. È qualcosa che ci ha portato a cambiare prospettive e approcci, perché prima i nostri sforzi erano rivolti soprattutto alla raccolta pubblicitaria, mentre ora ci focalizzeremo sui progetti dedicati ai nostri abbonati. Il nostro obiettivo resta la convergenza della qualità giornalistica nella sostenibilità economica».
Attualmente, le entrate derivanti dagli abbonamenti e quelle provenienti dalla pubblicità si equiparano, un dato interessante e atipico se si considera la composizione dei ricavi dei siti di informazione ma anche dei quotidiani cartacei italiani. In particolare, il totale degli abbonamenti a fine marzo 2021 è raddoppiato anno su anno; la raccolta, invece, nel primo trimestre ha registrato +10% rispetto al 2020. In aumento anche il traffico (+5%, secondo Google Analytics), con un numero di visite che nel solo mese di marzo ha sfiorato i 26 milioni.
Focus su formato podcast e offerta agli abbonati
La gran parte dei contenuti del Post continuerà comunque a restare gratuita e aperta a tutti gli utenti, secondo la filosofia seguita dal quotidiano sin dalla sua nascita, ma parallelamente si lavoverà al rafforzamento e all'ampliamento dell'offerta rivolta ai sottoscrittori, seguendo due strade: migliorando ulteriormente la qualità giornalistica e costruendo dei servizi premium riservati agli abbonati, sempre coinvolti in un dialogo costruttivo ed empatico con la redazione.
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All'interno di questa strategia, un ruolo di rilievo lo occuperà il podcast, un formato che il quotidiano diretto da Luca Sofri ha già cominciato a proporre nella sua offerta giornalistica e sul quale saranno stanziate ulteriori risorse nel corso dell'anno. Sarà infatti potenziata l'applicazione mobile dedicata, già disponibile, e arricchita con nuove programmazioni e altri generi di contenuti riservati agli abbonati. «Il podcast è ora oggetto di grandi attenzioni, sta riscuotendo successo, ma la sfida è sempre quella della sostenibilità economica e della monetizzazione, per questo vogliamo studiarne al meglio i meccanismi e renderlo uno strumento efficace per convertire i lettori in abbonati e mantenere gli abbonati stessi», ha spiegato Sofri.
Dall'online all'offline
Ma Il Post si sta muovendo in maniere innovative anche offline, con eventi e incontri dal vivo aperti al pubblico che presto saranno calendarizzati, e attraverso la pubblicazione di una nuova rivista-libro cartacea realizzata in collaborazione con la casa editrice milanese Iperborea. Intitolata singolarmente "Cose", sarà distribuita nelle librerie a inizio giugno e avrà quest'anno due uscite. Il primo volume non ospita pubblicità ma presenta un progetto giornalistico speciale sponsorizzato da Lavazza.
I conti del Post nel 2020
Stando ai dati diffusi dalla società, nel 2020 i ricavi del Post sono cresciuti del 52% rispetto al 2019, per un valore che supera i 2 milioni di euro. Un risultato che ha permesso al sito di raggiungere un attivo di 400mila euro e di disporre di risorse da destinare a una serie di interventi e investimenti, come il miglioramento tecnologico, il rafforzamento delle stretture aziendali, e la gestione e comunicazione degli abbonamenti e dei servizi per gli abbonati.
Nel dettaglio, i ricavi da abbonamenti sono quasi quadruplicati nel 2020 (ma nel 2019 avevano riguardato solo metà anno), così come il numero degli abbonati. Gli introiti pubblicitari (la raccolta è sempre gestita dalla concessionaria 24Ore System) invece sono aumentati del 21%. Nell'anno passato gli abbonamenti hanno inciso per il 40% sul fatturato complessivo.
Sono invece diminuiti del 40% i ricavi da partnership ed eventi, mentre ha segnato +13% la quota di ricavi provenienti dalle affiliazioni con i siti di ecommerce e dalla sezione "Consumismi", dedicata al racconto e alla promozione di prodotti e servizi utilizzati dai giornalisti della redazione.