Mediaset, pubblicità a +10% a luglio-agosto. Giordani: «Consolidamento europeo unica strada da percorrere»
Dopo un primo semestre con risultati in forte calo a causa della pandemia, il gruppo di Cologno Monzese è tornato in estate al segno più in Italia. Il cfo conferma il focus sul piano di sviluppo internazionale nonostante il blocco del progetto Mfe
Mediaset chiude il primo semestre con ricavi in forte calo a causa della pandemia, segnala una crescita del 10% della raccolta pubblicitaria in Italia nel bimestre luglio-agosto e conferma i suoi piani di espansione europea nonostante il blocco del progetto Mfe da parte della giustizia spagnola.
Il gruppo di Cologno Monzese ha registrato nei primi sei mesi dell’anno ricavi per 1,166 miliardi di euro, contro gli 1,482 dello stesso periodo 2019. In Italia i ricavi nel primo semestre si attestano a 791,3 milioni a fronte di 1,002 miliardi del primo semestre dello scorso anno. In Spagna sono stati registrati ricavi per 375,1 milioni rispetto ai 482,5 milioni dello stesso periodo del 2019. "Decisivo il calo generale dei ricavi pubblicitari televisivi lordi: in Spagna si sono attestati a 325,1 milioni rispetto ai 472,9 milioni dello stesso periodo del 2019. In Italia sono stati pari a 744,2 milioni a fronte dei 985,2 milioni dello stesso periodo del 2019", spiega il gruppo nella nota di bilancio.
"Mentre nei primi due mesi dell'esercizio in Italia Mediaset aveva registrato una crescita pubblicitaria pari al 2,1% i successivi quattro mesi hanno visto la sospensione di numerose campagne e il conseguente calo dei fatturati. Tuttavia, sulla base dei dati elaborati da Nielsen, nel primo semestre 2020 Mediaset ha avuto un andamento della raccolta migliore rispetto a quella del mercato pubblicitario complessivo che ha subìto una flessione del 26,8%”.
In particolare, nel periodo 23 febbraio-9 maggio i ricavi pubblicitari sono diminuiti del 39,1% su base annua, mentre tra il 10 maggio e il 30 giugno questi la flessione è stata del 26,9%. Complessivamente nel primo semestre il decremento è stato del 24,5%
In Italia da luglio, annuncia la società, “i ricavi pubblicitari sono tornati in positivo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente anche senza considerare il beneficio della disponibilità nel mese di agosto di alcune partite della fase finale della Uefa Champions League. Quanto al mese di settembre, in concomitanza con l’avvio della nuova stagione televisiva, in Italia le prime evidenze sull’andamento della raccolta pubblicitaria sono positive ma il contesto generale di mercato rimane ancora estremamente fragile e caratterizzato da una visibilità a breve e medio termine estremamente limitata”.
L’aggregato di luglio e agosto, ha precisato Matteo Cardani, general manager marketing di Publitalia, nel corso della conference call con gli analisti, ha mostrato una crescita dei ricavi pubblicitari del 10%. Anche senza le partite della Champions League, ha detto, la raccolta pubblicitaria nei due mesi estivi sarebbe stata comunque in crescita anche se “ad una cifra".
soluzione con vivendi possibile nell'interesse di tutti gli azionisti
“Non voglio entrare nelle recenti speculazioni e indiscrezioni sulla vicenda con Vivendi”, ha aggiunto Marco Giordani, il cfo di Mediaset, riferendosi anche alla recente decisione della giustizia europea di considerare illegittima la normativa italiana in forza della quale l'Agcom ha impedito ai transalpini di detenere il 28% del Biscione. “Possiamo solo confermare che noi non vediamo nessun'altra strategia industriale che non sia quella del consolidamento europeo per i broadcaster. Per quanto riguarda Vivendi, sono sicuro che si potrà trovare una soluzione: noi continueremo a lavorare nell’interesse di tutti i nostri azionisti garantendo che nessuno prevalga sugli altri, e se ci saranno progetti in grado di creare valore per tutti saremo assolutamente disponibili a discuterne”.
In merito all'eventuale ingresso di Mediaset nel progetto della rete unica di banda larga guidato da Tim e Cdp, "per noi è cruciale la neutralità, l'indipendenza e l'efficienza in termini di costi della rete, in modo che i nostri contenuti possano essere trasmessi. Potremmo considerare un investimento" ma solo quando la situazione sarà "più chiara". "Lavoravamo con uno scenario che metteva dei limiti ai nostri investimenti in Italia, con il divieto a investire non solo in Telecom ma anche altre in società. Ora abbiamo appreso che non sarà più così e questa è una nuova informazione che useremo nel nostro progetto di sviluppo", ha detto Giordani riferendosi seempre alla sentenza della giustizia europea e alle possibilità, sino ad oggi precluse, che si aprono per il gruppo di investire nel settore delle telecomunicazioni.
Il bilancio di Mediaset si è chiuso in rosso con una perdita di 18,9 milioni che si confronta con l’utile di 102 milioni del primo semestre 2019. L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno è sceso a 1,197 miliardi rispetto agli 1,348 miliardi di inizio anno.