Mediaset torna in utile nel semestre e prevede per fine anno ricavi pubblicitari a +1% rispetto al 2019
In Italia raccolta di 979,9 milioni, in aumento del 31,7% rispetto al 2020 con un secondo trimestre già in positivo non solo rispetto al pari periodo 2020 (+66,2%), ma anche in confronto a due anni fa
Mediaset torna in utile nel primo semestre del 2021 e prevede di chiudere l'anno con ricavi pubblicitari in Italia in crescita dell’1% rispetto al risultato dello stesso periodo del 2019, riportandosi dunque in una situazione di normalità dopo la pandemia.
Il broadcaster che fa capo alla Finivest ha chiuso i sei mesi con ricavi netti consolidati pari a 1,387 miliardi di euro, in crescita del 19% rispetto agli 1,166 miliardi dello stesso periodo del 2020. In particolare, in Italia i ricavi si attestano a 963,7 milioni di euro, a fronte dei 791,3 milioni del primo semestre precedente (+22%) con 979,9 milioni di raccolta pubblicitaria lorda. Un dato quest’ultimo in aumento del 31,7% rispetto al 2020 con una performance dunque migliore del mercato pubblicitario complessivo (+26,6% secondo i dati Nielsen). Nel secondo trimestre i ricavi pubblicitari (526,4 milioni) sono risultati in aumento non solo rispetto al pari periodo 2020 (+66,2%) ma anche in confronto ai 501,6 milioni del 2019.
In Italia la raccolta pubblicitaria è in aumento per il quarto trimestre consecutivo e, secondo le previsioni della società, si appresta a chiudere un quinto trimestre consecutivo sempre con il segno più davanti. Anche durante i due mesi estivi di luglio e agosto, infatti, la pubblicità del gruppo si è mantenuta positiva rispetto allo stesso periodo sia del 2020 sia del 2019, nonostante in Italia nel periodo siano stati trasmessi dai concorrenti di Mediaset due importanti eventi sportivi internazionali (la fase finale dei Campionati Europei di Calcio da Sky e dalla Rai, e i Giochi Olimpici di Tokyo dalla Rai e da Eurosport). Inoltre, sottolinea anche il gruppo, il terzo trimestre 2020 era stato il primo positivo dopo il lockdown e Mediaset, nel periodo, aveva trasmesso in chiaro la fase finale di Champions League posticipata rispetto al normale calendario. Sulla base della visibilità attuale, l’andamento positivo della raccolta pubblicitaria su televisione, radio e digital in Italia dovrebbe dunque confermarsi anche a livello complessivo di terzo trimestre, mentre considerando i nove mesi, ha detto Matteo Cardani, General Manager Marketing di Publitalia, interpellato sul tema dagli analisti, «la raccolta pubblicitaria sarà superiore in Italia sia rispetto al 2020 e dell'1% circa anche rispetto allo stesso periodo del 2019, ossia nel periodo pre-pandemia». Una performance, ha poi aggiunto Cardani, che Mediaset conta di ottenere anche per la fine dell'anno, con un incremento dunque sempre di circa un punto percentuale.
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Nel semestre Mediaset torna dunque in utile, con un risultato netto positivo per 226,7 milioni contro la perdita di 18,9 milioni dei primi sei mesi dell'esercizio precedente. Il risultato è migliore anche rispetto ai 102,7 milioni del primo semestre 2019. Il dato 2021 comprende due elementi straordinari: la plusvalenza generata nel secondo trimestre 2021 dalla partecipata al 40% EI Towers (attraverso la cessione di Towertel) e i dividendi frutto della partecipazione in ProsiebenSat1. Ma anche escludendo queste due ultime componenti, sottolinea Mediaset, il risultato netto 2021 si conferma superiore a quello 2019.
Il piano di consolidamento internazionale
«Crediamo pienamente nel consolidamento, ma non possiamo essere sicuri se saremo consolidatori o consolidati: a dirlo sarà solo il mercato. Cercheremo di diventare più grandi possibili per garantire agli azionisti il massimo valore», ha detto Marco Giordani, Cfo di Mediaset, rispondendo alle domande degli analisti sui progetti di aggregazione in Europa programmati da Mediaset.
Giordani non ha voluto commentare i rumor, riportati da Il Sole 24 Ore, sull'interesse di Mediaset per la Grecia e per canali televisivi francesi che non rientreranno nel perimetro della aggregazione tra Tf1 e M6 («Non vogliamo creare aspettative e non vogliamo commentare ogni volta i rumors»), mentre su Discovery come potenziale partner ha risposto: "Discovery è un operatore europeo e prenderà parte al consolidamento del mercato, non so però con quale ruolo».
«Lasciateci lavorare e annunceremo gli accordi quando li avremo fatti», ha quindi detto il manager ispondendo a una domanda sulla possibile fusione con Mediaset Espana. «La fusione è stata bloccata dal Tribunale spagnolo e la Spagna, durante l’emergenza Covid-19, ha emanato una legge che riguarda le società quotate. Posso solo dire che al momento non stiamo lavorando su questo fronte, perché le condizioni esterne non consentono un ambiente positivo per la fusione», anche se Mediaset Espana «condivide la nostra visione di consolidamento del mercato».