Nicola Burgay (Delta Pictures): «Contenuti video dove li cercano gli utenti»
Il mondo della distribuzione video è in rapida evoluzione. Lo sa bene Delta Pictures, che sui propri portali digitali nel primo semestre 2014 ha registrato una raccolta in crescita del 13%
Il cambiamento non può più essere arrestato, ora è realtà, soprattutto perché si sta abbattendo la barriera più alta, ovvero quella della mentalità della gente. Internet è entrato in modo preponderante nelle abitudini degli italiani e il mutamento generazionale del pubblico sta aiutando le persone a scegliere esattamente quello che vogliono vedere, non importa dove sia, basta che sia rintracciabile in rete.
Queste sono le premesse su cui, come spiegato dall'amministratore unico Nicola Burgay, si basano il business e le strategie di sviluppo di Delta Pictures. Il potenziale di crescita? «Non ho abbastanza elementi per quantificarlo», spiega Burgay, «ma sicuramente sarà inarrestabile».
Partiamo con il fare il punto su Delta Pictures: di cosa si occupa?
«Delta Pictures è una società indipendente fondata nel 2004 da soci del gruppo Delta, che da oltre 30 anni si occupa di produzione e distribuzione televisiva. La società si occupa della distribuzione di contenuti video come film, serie tv, documentari e video musicali, dalla televisione alla rete. Negli ultimi anni ci siamo sempre più concentrati sul settore digital, adottando come mission la soddisfazione delle sempre più esigenti richieste del pubblico in ambito multimediale. Nel 2009 il team operativo di Delta Pictures ha avviato la piattaforma Popcorn Tv, realizzando cosi un servizio innovativo di video on demand su Ott in web streaming. Oggi Popcorn Tv rappresenta un importante player di riferimento nel panorama nazionale, per la distribuzione di contenuti audiovisivi in streaming Vod, legale e gratuito. Oltre a Popcorn Tv oggi Delta Pictures edita altri portali: Donna Glamour, Il Calcio Magazine ed Haly».
Da Popcorn Tv ad Haly. Come sta evolvendo la vostra offerta per gli utenti?
«Stiamo andando verso la realizzazione di un nework verticale al fine di soddisfare le molteplici richieste degli utenti web. Tutte le nostre offerte sono portali multipiattaforma ottimizzati per tutti i principali device. A breve lanceremo Music Box e Sailing Tv, e nei prossimi 4 mesi altri 3 portali verticali su food, viaggi e un altro di calcio. Tutti i nuovi portali saranno caratterizzati dalla presenza di molte immagini e video».
Quali sono i vostri circuiti e produttori di riferimento per la ricerca e lo scouting di contenuti video?
«Acquistiamo direttamente dai produttori stranieri i diritti per i contenuti video e internamente con l'aiuto della società del Gruppo, Videodelta, che da oltre 30 anni crea edizioni Italiane per i principali network televisivi nazionali, da Mediaset a Rai. Ci occupiamo di creare l'edizione italiana sia in doppiaggio che con sottotitoli. Partecipando a i principali mercati mondiali abbiamo la possibilità di comprare titoli di film, telenovelas e anime manga selezionandoli direttamente con i produttori e distributori internazionali. Ad esempio abbiamo in esclusiva dei film del genere catastrofale, oppure telenovelas inedite per l'Italia, oltre a un'iniziativa di Simulcast con anime giapponesi che stanno riscuotendo ottimi gradimenti di seguito».
Qual è il vostro modello di business? Quali sono stati i risultati in termini di fatturato e crescita nel 2013 e quali gli obiettivi per ques'anno?
«Il nostro modello è free on demand, sia per l'offerta testuale di notizie che quella di contenuti audiovisivi. Dal punto di vista della raccolta pubblicitaria abbiamo fatto un ottimo 2013 e per quest'anno saremmo contenti di consolidare il fatturato dell'esercizio precedente. Al momento siamo molto contenti di comunicare che, anche grazie al buon lavoro delle nostre concessionarie, tra cui .Fox e Smartclip, in questo primo semestre dell'anno stiamo registrando una crescita del 13%».
Qual è la vostra visione sul mercato della distribuzione di contenuti video e in generale del mercato dei contenuti digitali?
«Il multischermo pesa parecchio. Ma è un peso che ci fa piacere sostenere perché il futuro, un futuro che tra l’altro è già cominciato, passa di lì. La portabilità e l'usufruibilità del contenuto sui 3 schermi interconnessi è l’ABC del servizio che vogliamo fornire. In Europa, ed in Italia particolarmente, l’avvicinamento al contenuto multischermo è arrivato con ritardo rispetto alle realtà oltreoceano. Ritengo che lo scenario italiano sia molto complesso ed articolato essenzialmente su 2 livelli, a ciascuno dei quali corrisponde un’esigenza specifica: da un lato quella del consumatore, sempre più attivo, disponibile, attento a trovare nuove piattaforme e modalità di consumo non più imposte da altri, ma ritagliate su se stesso, e dall’altro lato l’esigenza del mondo della comunicazione, che, ad eccezione di pochi, ha visto l’avvento del digitale e delle “new tv” come un qualcosa teso appiattire, se non addirittura cancellare alcuni ricavi. Gli ostacoli strutturali, se così possiamo definire la carenza di banda larga, hanno poi avuto il loro ruolo in questo ritardo. Ma, come dicevamo all'inizio, il cambiamento non può più essere arrestato, ora è realtà».