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La Rai punta ad un risultato economico in pareggio nel 2022, nonostante gli investimenti messi in campo quest’anno per la copertura delle Olimpiadi invernali e dei Mondiali di calcio, e gli impatti negativi sul fronte della raccolta pubblicitaria derivanti dalla nuova normativa che regolamenta gli affollamenti.
Il consiglio di amministrazione di Viale Mazzini, riunitosi a Roma sotto la presidenza di Marinella Soldi, ha dunque esaminato e approvato il budget 2022 di gruppo illustrato dall’amministratore delegato Carlo Fuortes. La gestione dell’esercizio 2022, ha detto Fuortes, “prefigura un risultato in pareggio nonostante la presenza degli oneri legati ai grandi eventi sportivi, in particolare Mondiali di calcio in Qatar e Olimpiadi invernali di Pechino, e gli impatti negativi sul fronte della raccolta pubblicitaria derivanti dalla nuova normativa che regolamenta gli affollamenti”.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, il governo italiano ha infatti recepito a novembre la direttiva europea Smav licenziando il nuovo Decreto legge sui servizi audiovisivi. Tra le principali novità del nuovo testo legislativo, spiega il Governo, figura proprio “l’incremento della flessibilità dei limiti di affollamento pubblicitari (articolo 45, ndr). È stato introdotto un aumento dei tetti di affollamento pubblicitario per tutti i soggetti televisivi, applicato su due fasce orarie giornaliere. Nel nuovo Testo unico, il concessionario di servizio pubblico avrà un affollamento massimo del 7% nel 2022 e del 6% dal 1° gennaio 2023, i servizi lineari (non a richiesta) a pagamento del 15% e i servizi lineari non a pagamento andranno al 20%. Resta invariato il tetto al 25% per le televisioni locali”.
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Anche per quanto riguarda la Rai sono stati dunque introdotti dei tetti limite giornalieri di affollamento pubblicitario applicati alle singole reti e non più alla concessionaria pubblica nel suo complesso. Con le nuove norme, dunque, ogni rete Rai non potrà superare da quest’anno un affollamento pubblicitario del 7% (percentuale che salirà al 6% dal 2023) nelle fasce 6-18 e 18-24, con un limite per ora previsto al 12%. Una eventuale eccedenza, comunque non superiore all'1% nel corso di un'ora, deve essere recuperata nell'ora antecedente o successiva. Il tetto per le tv commerciali sale invece dal 18% al 20%, sempre nelle fasce 6-18 e 18-24, mentre per la pay tv il limite è del 15%.
"I nuovi limiti colpiscono innanzitutto Rai1, che nella fascia 18:00-24:00, cioè la fascia più importante, vedrebbe ridotti del 26% i secondi disponibili rispetto ad oggi, questo con affollamento al 7%", aveva spiegato Fuortes alla Commissione. "Con l’affollamento al 6% la riduzione sarebbe del 36%. Per cercare di recuperare qualcosa, Rai sarebbe costretta ad aumentare tantissimo la pubblicità del daytime e quindi a massimizzare i secondi di pubblicità nella fasce che attualmente sono meno affollate a tutto svantaggio dell’esperienza dei teleascoltatori e della reputazione della stessa Rai".
Secondo Fuortes, la nuova normativa potrebbe così comportare mancati introiti per circa 50 milioni di euro nel 2022 e per 130 milioni nel 2023. Nei primi 11 mesi del 2021, la raccolta pubblicitaria televisiva della Rai dovrebbe aver superato i 705 milioni di euro, in crescita del 22,6% sullo stesso periodo dell'annus horribilis 2020.
Tornando alle previsioni annuali, in un contesto di risorse limitate, si legge sempre nella nota, il budget 2022 prosegue e intensifica il percorso di razionalizzazione dei costi operativi anche attraverso un controllo rigoroso della spesa e la chiara identificazione delle priorità aziendali. La posizione finanziaria netta si mantiene su livelli di piena sostenibilità, ancorché risenta degli impatti dei rilevanti investimenti legati al processo di refarming delle frequenze televisive e dei costi dei diritti sportivi. Il budget 2022 si pone, inoltre, l’obiettivo di intensificare il percorso di rinnovamento tecnologico e di sviluppo digitale dell’azienda e contempla l’avvio del nuovo modello organizzativo per generi a partire dal prossimo giugno.