«Siamo entusiasti di accogliere Tesionline.it nella famiglia di Skuola.net»: con queste parole Marco Sbardella, Chief Marketing & Business Development Officer di Skuola.net, annuncia l’acquisizione da parte del portale di riferimento per il settore EdTech dello storico sito Tesionline.it, il più grande archivio digitale di tesi di laurea e leader in Italia in questo specifico segmento, che da oggi diventa Tesionline by Skuola.net.
La famiglia di Skuola.net continua dunque ad allargarsi. «Questa acquisizione – aggiunge Sbardella - rappresenta un passo significativo nel nostro impegno continuo per fornire risorse educative di alta qualità agli universitari. Integrando il più grande database italiano di tesi di laurea, rafforziamo la nostra posizione di leadership nel settore EdTech e offriamo un supporto ancora più completo agli studenti di tutte le età».
Nella foto: Marco Sbardella
Il target a cui si rivolge il nuovo step di crescita della piattaforma è dunque quello degli studenti universitari. Arricchendo l’offerta di contenuti user-generated, di livello premium, a disposizione degli utenti: più di 40.000 tesi pubblicate che vanno ad aggiungersi agli oltre 300.000 appunti di qualità per scuola, università e formazione in generale già presenti su Skuola.net.
Tesionline.it integrerà, poi, un collegamento diretto con Ripetizioni.it, altro brand dell’universo Skuola.net, dedicato all’incontro tra domanda e offerta di lezioni private. Questo a riprova dell’impegno di Skuola.net nel presidiare ogni aspetto del supporto allo studio, puntando sulla condivisione del sapere.
L’ingresso di Tesionline.it nella squadra di Skuola.net ha anche l’obiettivo di
rafforzare la leadership nel mondo educational in termini di audience. Con
5,8 milioni di utenti unici mensili (Audiweb - Maggio 2024), Skuola.net è già il portale numero uno nel settore, con un margine del +38% sul principale competitor. «L’ultima acquisizione, nel target universitario, non potrà che far aumentare ulteriormente i numeri di una realtà che da anni registra una crescita a doppia cifra», conclude Sbardella.