10/06/2022
di Andrea Salvadori

Spotify accelera sulla pubblicità: peserà di più sui ricavi con un giro d’affari di 10 miliardi di euro all'anno

Lo ha detto Dawn Ostroff, Chief Content & Advertising Business Officer, in occasione dell'Investor Day della piattaforma di streaming audio e podcasting

Spotify intende sviluppare il suo business pubblicitario di più rispetto a quanto avvenuto sino ad oggi. “Sono finiti i tempi in cui gli annunci rappresentavano meno del 10% delle entrate totali di Spotify. La pubblicità è ora pronta a diventare un fattore chiave per la crescita del gruppo. A lungo termine, prevediamo che le entrate advertising supereranno i 10 miliardi di euro all'anno”, ha detto Dawn Ostroff, Chief Content & Advertising Business Officer di Spotify, in occasione dell'Investor Day della piattaforma quotata alla Borsa di New York.

Dal 2018, ha aggiunto la manager, “abbiamo triplicato le nostre entrate pubblicitarie e avviato un business completamente nuovo con il podcasting”. Nuovi formati dunque a disposizione degli investitori che, uniti al miglioramento degli strumenti di monetizzazione degli annunci, permetteranno a Spotify “di vedere margini più elevati e una crescita dei ricavi”. 


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Per ottenere questi risultati, il gruppo si sta concentrando su tre aree chiave di prodottoStreaming Ad Insertion, la suite di strumenti di marketing che mette a disposizione delle aziende varie informazioni sugli annunci sui podcast, come impression, frequenza, reach e insight sulle audience; Spotify Audience Network, il marketplace pubblicitario che consente agli inserzionisti di raggiungere gli ascoltatori attraverso tutta la sua offerta di podcast e quella musicale senza soluzione di continuità; e infine sul miglioramento dell’esperienza pubblicitaria audio. L’obiettivo, ha detto Ostroff, “è renderla più interattiva per gli utenti e più efficace per gli inserzionisti. Un esempio recente sono leCall-to-ActionCards, un formato che da un lato rende più facile per gli utenti interagire con i codici promozionali mentre ascoltano i contenuti di Spotify, dall’altro permette agli inserzionisti di misurare in un modalità ancora più diretta la performance della campagna tramite i clic». Il meccanismo di funzionamento di Call-to-Action «sarà alla base delle future esperienze pubblicitarie di Spotify nei podcast, nella musica» e nelle nuove attività di business che il gruppo avvierà.


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La società è impegnata poi nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per fornire agli inserzionisti informazioni sempre più precise e attendibili, come testimonia la recente acquisizione di Podsights, il servizio di misurazione degli annunci nei podcast. Nel lungo periodo, «intendiamo utilizzare la tecnologia di Podsights non solo per i podcast ma per tutti i prodotti della famiglia Spotify». Inoltre, «stiamo lavorando al lancio di un sistema di aste pubblicitarie a costo dinamico per una parte degli annunci audio, attraverso un potenziamento della nostra piattaforma self-service Ad Studio». 

Gli obiettivi economici di Spotify

Spotify, è stato detto nel corso dell’Investor Day, punta ad 1 miliardo di utenti e a 50 milioni di creator entro il 2030. La società, che conta ad oggi su una comunità di oltre 422 milioni di utenti in 183 Paesi, tra cui 182 milioni sono gli abbonati a Spotify Premium, intende entrare nel corso dei prossimi dieci anni in due nuovi settori non specificati, con la volontà di raggiungere un fatturato medio annuo per utente di 100 euro. Sempre nell’arco di un decennio, Spotify si è posta l’obiettivo di raggiungere i 100 miliardi di dollari di fatturato, con un margine lordo del 40% e un margine operativo del 20%. Il business di Spotify si concentra oggi sulla musica, i podcasting e gli audiolibri.

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