Dopo Microsoft, Amazon, Meta Platforms, Twitter, Salesforce e Google, anche Spotify vara una serie di licenziamenti per tagliare i costi. La società ha anche annunciato l'addio della responsabile contenuti e pubblicità, Dawn Ostroff, e la nomina a co-presidenti di Alex Norström, a capo dei programmi freemium, e Gustav Söderström, responsabile ricerca e sviluppo.
Dawn Ostroff, che ha deciso di lasciare la società, agirà in qualità di consulente senior per contribuire a facilitare il processo di riorganizzazione.
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Il co-fondatore e CEO di Spotify Daniel Ek, nel ringraziare la manager, ha ricordato come il suo lavoro abbia permesso alla piattaforma di crescere in ambito podcast, sia dal punto di vista dei contenuti sia della pubblicità. "Grazie al suo contributo, Spotify è stata in grado di innovare il formato degli annunci audio e più che raddoppiare le entrate della pubblicità che sono arrivate a 1,5 miliardi di euro", ha scritto.
Con Dawn Ostroff sono arrivati gli accordi per la realizzazione di podcast con personaggi del calibro di Joe Rogan, Barack e Michelle Obama e Harry e Meghan Markle. La manager è stata anche determinante in diverse acquisizioni, tra cui quelle di The Ringer, Gimlet e Parcast.
Il taglio dei costi
La piattaforma di streaming audio ha dunque annunciato che ridurrà del 6% i suoi 9.800 dipendenti, stimando in 35-45 milioni di euro il costo legato all’uscita del personale.
Daniel Ek ha annunciato i licenziamenti con una lettera ai dipendenti: “Nel tentativo di generare più efficienza, controllo dei costi e accelerare i processi decisionali, ho deciso di ristrutturare la nostra organizzazione. Sono stato troppo ambizioso ad investire oltre la nostra crescita dei ricavi”, ha detto il manager. “Mi assumo la piena responsabilità delle decisioni che prendiamo oggi. Sono convinto che per effetto di queste dure scelte saremo meglio posizionati per il futuro. Abbiamo obiettivi ambiziosi e niente è cambiato nel nostro intento di raggiungerli”.
“Continuo a ripetere - ha spiegato Ek - che la velocità è la strategia più difendibile che un’impresa possa avere. Ma la velocità da sola non è sufficiente. Dobbiamo anche operare con efficienza. Sono queste due cose assieme che assicurano il successo di lungo termine. Mentre negli ultimi anni abbiamo fatto grandi progressi nel migliorare la velocità, non ci siamo focalizzati altrettanto per migliorare l’efficienza”, ha dichiarato il manager specificando come lo scorso anno la crescita delle spese operative di Spotify sia stata il doppio di quella dei ricavi.
Nel terzo trimestre del 2022, Spotify ha registrato ricavi per 3,04 miliardi di euro con una crescita del 20% degli utenti attivi mensili, pari a 456 milioni. Gli abbonamenti premium sono cresciuti del 13%, a quota 195 milioni (ne abbiamo parlato qui).