Verizon Media e Microsoft espandono la partnership all'insegna del native
Attraverso il nuovo accordo pluriennale, i marketer di più di 30 paesi in tutto il mondo potranno avere accesso a un 20% aggiuntivo di inventory native Microsoft attraverso Oath Ad Platforms
A meno di 24 ore dall’effettivo cambio di Oath in Verizon Media, rebranding annunciato all’inizio dello scorso novembre dalla telco americana (leggi qui l’articolo dedicato), la unit media di Verizon si conquista nuovamente i riflettori della stampa internazionale. In data 8 gennaio 2019, infatti, Verizon Media e Microsoft hanno annunciato un nuovo accordo pluriennale e globale per il Native Advertising grazie al quale i marketer potranno avere accesso a un 20% aggiuntivo di inventory native attraverso Oath Ad Platforms e fare leva su formati pubblicitari e posizionamenti esclusivi presenti su Microsoft News/MSN. Le due aziende - già partner - estendono così la loro relazione, che offre un accesso esclusivo a soluzioni pubblicitarie brand safe di video, display e content marketing sulle property Microsoft a livello globale - tra cui MSN, Outlook e Xbox. Gli inserzionisti possono continuare a collaborare direttamente con il sales team di Verizon Media per beneficiare di queste opportunità pubblicitarie su tutti i dispositivi. «Con le nostre piattaforme pubblicitarie unificate, aiutiamo gli inserzionisti ad affrontare più facilmente le loro sfide di business», ha dichiarato Guru Gowrappan, Ceo di Verizon Media. «Continuando a costruire su questa solida base, attraverso questo accordo andiamo ad aggiungere inventory globale di qualità ancora più elevata. La partnership con Microsoft consente di combinare questa inventory premium con le nostre tecnologie e con i dati più diversificati e verificati del settore per mettere in contatto i marketer con la loro target audience su larga scala», ha precisato ancora il Ceo. L’annuncio dipana un po’ le ombre che si sono stagliate sulla ormai ex Oath sul finire dello scorso anno, quando Verizon aveva annunciato una importante svalutazione per la sua media unit (leggi qui l’articolo dedicato).