Warner Bros. Discovery, Max in Italia nel 2026. «Amadeus, investimento da 100 milioni di euro»
Alessandro Araimo, general manager Sud Europa, fa il punto sui piani di sviluppo nel nostro paese del broadcaster statunitense
Max, l’offerta streaming premium di Warner Bros. Discovery, debutterà in Italia nel 2026. A confermarlo è stato nel week-end Alessandro Araimo, general manager Sud Europa del gruppo, intervenuto al Festival della Tv di Dogliani. Max è il servizio di streaming nato dalla fusione di HBO Max e Discovery+ che Warner Bros. Discovery ha lanciato lo scorso anno partendo dagli Stati Uniti, e che da qualche giorno ha debuttato in diversi paesi europei.
"Il nostro obiettivo non è costruire il Terzo Polo. Siamo un gruppo ampio: produciamo film, abbiamo una piattaforma, la nostra Netflix, che è l'area in cui stiamo investendo di più e nel 2026 arriverà in Itala: vendiamo contenuti e abbiamo il grande mondo della televisione lineare. Io vedo tutto questo un unicum”, ha spiegato il manager. Certo, si legeg sull'Ansa, "in Italia la tv lineare è ancora importantissima, il 95% della visione è ancora broadcasting tradizionale, mentre solo il 5% avviene su piattaforme in streaming. Quindi nel breve conviene sicuramente investire nel lineare. Poi tutto questo servirà anche per il lancio della nostra piattaforma, che crea una circolarità che ci dà una prospettiva di lungo termine, per cui posso sedermi al tavolo con Crozza, Fazio e Amadeus e dire loro che tra cinque anni saremo ancora forti".
Il broadcaster statunitense è stato protagonista nell’ultimo anno di due colpi di mercato, prima l’arrivo di Fabio Fazio, che ha garantito ascolti record al Nove, e ora quello di Amadeus, con cui il gruppo ha siglato un accordo quadriennale. "È un investimento importante da 100 milioni di euro su quattro anni, ma lui lavora tantissimo, fa 200-230 programmi tra i pacchi, Soliti Ignoti. Da noi farà anche due prime time per un totale di sedici serate da due ore e mezzo ciascuno. Stiamo valutando ogni tipo di opzione. I Soliti Ignoti? Chi lo sa. Non abbiamo ancora deciso che tipologie di programmi, ma qualcosa di nuovo la vuole fare, probabilmente un mix. Sono rimasto colpito dal suo entusiasmo, ha una voglia di fare incredibile e tantissime idee”.
Nuovi arrivi non sono esclusi, ma tra questi non Fiorello. "Premesso che non l'ho mai incontrato, il suo problema o la sua bellezza è che è un personaggio che richiede un progetto in testa chiarissimo da discutere. È un talent eccezionale, ma difficile da inserire nel nostro palinsesto. È davvero bravo, ha idee forti su quello che vuole fare. Noi facciamo investimenti importanti, ma devo avere chiarezza del ritorno dell'investimento. Il suo programma mattutino che fa sulla Rai è fantastico, ma sul Nove non sarebbe sostenibile perché in quella fascia oraria nessuno investe. Anche fare, se mai volesse, quattro prime serate richiede investimenti importanti che non danno continuità”.
Nell’ambito dell’informazione, “il gruppo ha in pancia anche Cnn, qualsiasi riflessione sarà fatta dunque in seno a questo brand. Non mi sento di escluderlo in futuro, ma escluderei che sia un progetto immediato o che parta autonomamente”, ha detto in relazione al possibile avvio di un telegiornale sul Nove e rispondendo anche ad una domanda su un possibile interesse per Enrico Mentana. Anche l'ipotesi che il Festival di Sanremo passi a Warner Bros. Discovery appare remota: “Sulla carta penso che il Festival sia contendibile (nel 2025 sarà in scadenza la convenzione della Rai con il Comune di Sanremo, ndr), ma sincramente non è una tipologia di contenuto che ci interessa, sicuramente non nel breve periodo“.