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12/11/2024
di Lorenzo Mosciatti

Web tax: un emendamento di Forza Italia per esentare editori, radio e tv

La Lega chiede invece un intervento sull’aumento delle aliquote sulle sulle criptoattività

Foto di Marvin Meyer su Unsplash

Foto di Marvin Meyer su Unsplash

Esentare dalla Web Tax “la concessionaria del servizio pubblico, i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e i concessionari radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana e gli editori di testate giornalistiche online registrate presso il Tribunale di competenza”. E’ questo il contenuto di un emendamento alla Legge di Bilancio che Forza Italia, uno dei quattro partiti che sostiene la maggioranza di governo, ha deciso di mettere in votazione.

Se l’emendamento di Forza Italia otterrà il via libera del Parlamento (dove è attualmente in discussine la Legge di Bilancio, l’esenzione opererebbe “per Rai, Mediaset, Sky e altri operatori del settore nonché per le testate giornalistiche online”. La revisione della Web Tax ha provocato preoccupazione e disappunto tra gli editori, così come tra gli operatori del digital. 

Il Governo Meloni vuole infatti estendere il prelievo del 3%, sino ad ora applicato solo a quelle società che fatturano almeno 750 milioni di euro a livello mondiale di cui 5,5 milioni nel nostro paese, a tutte le imprese che gestiscono i servizi digitali in Italia. In pratica, verrebbero eliminate le soglie introdotte nella Web Tax sin dalla sua prima formulazione per fare in modo che la tassazione colpisca solo i giganti del web.

La tassazione sulle criptovalute

La Lega, un altro dei partiti parte del Governo Meloni, ha invece presentato un emendamento alla manovra, a prima firma Centemero (che l'Ansa ha potuto visionare) che prevede invece la soppressione dell'aliquota sulle criptoattività al 42%, che così tornerebbe al 26%, e l’istituzione di un tavolo permanente fra le associazioni più rappresentative dei prestatori di servizi di cripto-attività, di fornitori di servizi di asset virtuali e associazioni dei consumatori.

Sulle criptovalute la Lega ha presentato altri due emendamenti: uno riduce l'aliquota dal 42% al 28% (con un mini aumento dunque rispetto al regime attuale) e istituisce un tavolo permanente; un altro sostituisce l'aumento dell'aliquota al 42% con la rimozione della soglia (di 2mila euro) di esenzione dalle imposte per le plusvalenze sulle criptovalute.

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