Australia: Facebook vieta la condivisione di news e link agli utenti
Menlo Park risponde alla modifica del Consumer Act 2010, che impone alle piattaforme digitali di pagare gli editori per la condivisione di notizie
Facebook vieta la condivisione di news e link agli utenti in Australia, per rispondere alla scelta del Governo di imporre alle piattaforme digitali di pagare gli editori per la condivisione di notizie.
A Canberra, infatti, hanno approvato una modifica al Consumer Act 2010, per venire incontro alle esigenze degli editori dei giornali, che da tempo lamentano il fatto che i giganti del web come Facebook e Google si appropriano delle loro notizie senza pagare il giusto prezzo per il lavoro svolto dalle testate.
Se Google sta chiudendo un accordo con Nine Entertainment Co (mentre è di oggi l'annuncio di un'intesa con News Corp), Facebook ha risposto alla mossa di Camberra bloccando a tutti gli utenti e alle pagine dell'Australia la possibilità di condividere i link.
"La proposta di legge australiana fraintende la relazione tra il social network e gli editori che la utilizzano per condividere contenuti di notizie. Questa decisione ci ha lasciato di fronte a una scelta netta: tentare di rispettare una legge che ignora la realtà di questa relazione o smettere di consentire la condivisione di notizie sui nostri servizi in Australia. Con il cuore pesante, scegliamo quest’ultima strada", riporta un blog post di Facebook.
Secondo la società guidata da Mark Zuckerberg, "lo scambio di valore tra Facebook e gli editori va a favore degli editori" e nel 2020 "Facebook ha generato circa 5,1 miliardi di referral gratuiti a editori australiani per un valore stimato di 407 milioni di dollari australiani", aggiungendo che per il social il suo guadagno sulle notizie è minimo.
Nel blog post Menlo Park ha anche ricordato i suoi progetti a favore del giornalismo e come negli ultimi abbia lavorato a una possibile soluzione con il governo australiano.
Gli accordi di Google con gli editori
Intanto, secondo quanto riportato dalla testata Sydney Morning Herald, Google avrebbe concordato di pagare oltre 30 milioni di dollari australiani (pari a 19 milioni di euro) all’anno per l’uso dei contenuti di news di Nine Entertainment Co, uno dei maggiori gruppi di media australiani.
La testata cita “fonti del settore a conoscenza dei colloqui”, secondo cui Nine avrebbe appena firmato una lettera di intenti con Google per un accordo di tale ammontare annuale per cinque anni. L’accordo commerciale finale dovrebbe essere chiuso entro due settimane.
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Oggi, inoltre, è stata annunciata la partnership tra Google e News Corp in base al quale il colosso dei media che fa capo a Ruper Murodch fornirà al motore di ricerca contenuti editoriali in cambio di "pagamenti significativi".
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La querelle tra i giganti del digitale e gli editori va avanti da diverso tempo e non solo in Australia.
Un gruppo trasversale di eurodeputati al Parlamento Europeo è al lavoro, infatti, per obbligare le grandi piattaforme digitali a remunerare gli editori per la riproduzione e la condivisione dei loro contenuti online.
D’altro canto, l’accordo con Nine in Australia richiama molto quello che Google ha stretto in Francia, primo Paese europeo a essersi mosso sul fronte della tutela del copyright delle aziende giornalistiche, sul finire dello scorso anno.