11/07/2018
di Caterina Varpi

Cambridge Analytica, prima multa per Facebook

Il garante della privacy del Regno Unito ha comminato a Facebook un'ammenda da 565.000 euro. Il social network ha introdotto nuovi termini per gli sviluppatori di app

Proseguono le conseguenze per Facebook legate al caso Cambridge Analytica, in cui il social network è stato accusato di aver condiviso con la società di marketing data-driven i dati di 87 milioni di utenti senza il loro consenso. E' arrivata, infatti, la prima multa a Facebook per omesso controllo nella vicenda mentre Menlo Park per evitare altri abusi introduce nuovi termini riservati agli sviluppatori di app.

L'Ico multa Facebook per 565.000 euro

L'autorità britannica per la privacy e la protezione dei dati personali (Information Commissioner's Office, Ico) ha multato Facebook per circa 500.000 sterline pari a oltre 565.000 euro per non aver controllato l'effettiva cancellazione dei dati che aveva permesso a Cambridge Analytica di raccogliere. Il social viene quindi accusato di non aver protetto i dati degli utenti e di non essere stato trasparente sul caso. L'ammontare della multa è il massimo previsto dalla vecchia normativa in vigore nel Regno Unito all'epoca dei fatti ma in cifra assoluta una penalità modesta "per una contravvenzione molto grave", ammette a radio Bbc 4 la responsabile dell'Ico, Elizabeth Denham, sottolineando come la nuova legge potrebbe permettere d'infliggere un'ammenda molto più alta. L'Ico ha inoltre fatto sapere di voler segnalare alla magistratura, per l'eventuale apertura di un fascicolo penale, la posizione della stessa Cambridge Analytica e della sua capogruppo Scl Elections, entrambe avviate ormai verso la bancarotta. L'autorità, intanto, prosegue gli accertamenti su altri casi di sospetto abuso dei dati, legati a Aggregate IQ e Emma's Diary.

I nuovi termini per gli sviluppatori di app

Intanto, Facebook prosegue con la messa a punto delle misure per prevenire un altro caso Cambridge Analytica. Business Insider segnala come siano stati introdotti nuovi termini che gli sviluppatori devono firmare prima di poter introdurre app sul social network. Questi termini sono inseriti in aggiunta a quelli presenti pubblicamente sul sito degli sviluppatori di Facebook e i developer che li firmano sono soggetti a un accordo di non divulgazione. Questi nuovi termini nascono per aiutare il social network nel controllo dei dati che vengono usati dagli sviluppatori. Inoltre, i termini del developer non possono contraddire le politiche di Facebook e sono richieste per le app protezioni per la sicurezza efficaci.

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