La Commissione europea ha chiesto a tutti i dipendenti che hanno installato l’applicazione di TikTok sui dispositivi aziendali e personali (con accesso però al servizio di telefonia mobile della stessa istituzione) di disinstallarla al più presto. La richiesta è legata alla necessità di proteggere i dati dell’istituzione comunitaria e aumentare la sua sicurezza informatica.
"La Commissione europea è un'istituzione e come tale ha un forte focus sulla protezione della sicurezza informatica ed è per questa ragione che abbiamo preso questa decisione”, ha spiegato il commissario europeo per il Mercato Interno Thierry Breton in un incontro con la stampa. "Siamo estremamente attenti a proteggere i nostri dati".
Dopo l'allarme sollevato già negli Stati Uniti, con un divieto di utilizzo sui dispositivi governativi annunciato lo scorso 29 dicembre dal presidente Joe Biden, anche l'esecutivo europeo ha dunque acceso i riflettori sulla sicurezza di TikTok. Già a gennaio il ceo di TikTok Shou Zi Chew si è recato a Bruxelles per incontrare diversi commissari europei e allora il commissario alla Giustizia Didier Reynders gli ha chiesto di conformarsi alle norme sulla privacy.
“Siamo delusi da questa decisione, che riteniamo sbagliata e basata su pregiudizi”, ha commentato, riferendosi alla decisone odierna, un portavoce di TikTok. “Abbiamo contattato la Commissione per mettere le cose in chiaro e spiegare come proteggiamo i dati dei 125 milioni di persone che sono su TikTok ogni mese in tutta l’Unione Europea. Stiamo continuando a migliorare il nostro approccio alla sicurezza dei dati, anche attraverso la creazione di tre data center in Europa per conservare i dati degli utenti a livello locale, riducendo ulteriormente l’accesso ai dati da parte dei dipendenti e minimizzando il flusso di dati al di fuori dell’Europa".