La spesa pubblicitaria su Facebook è calata del 31,6% a fine giugno
La causa è da ricercare nelle sempre crescenti iniziative di boicottaggio, che pur essendo state formalizzate a luglio erano cominciate già il mese precedente. Intanto anche Disney sospende gli investimenti
La formalizzazione del boicottaggio pubblicitario contro Facebook è avvenuta agli inizi di luglio ma gli inserzionisti statunitensi avevano già cominciato a bloccare i loro investimenti a giugno.
Lo si deduce dagli ultimi dati pubblicati da Socialbakers, società specializzata in misurazioni in ambito social media, secondo cui la spesa in annunci su Facebook in Nord America è calata del 31,6% nelle ultime due settimane di giugno. Ciò significa che il fatturato delle società relativo al secondo trimestre, la cui divulgazione è in programma per mercoledì 29 luglio, subirà già le conseguenze del ritiro degli investimenti
Finora, circa 500 aziende si sono impegnate a interrompere la loro spesa su Facebook almeno per il mese di luglio. Tuttavia, ha sottolineato AdExchanger, molti grandi brand, come Unilever, Starbucks, Coca-Cola e Bayer, stanno sospendendo i loro investimenti senza inserire il proprio nome nella lista ufficiale dei boicottatori.
Anche Disney sospende la pubblicità su Facebook
Disney è stata l’ultima grande compagnia ad aver preso parte a questa iniziativa. In particolare, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il servizio di streaming on demand Hulu (di proprietà di Disney) ha cessato l’acquisto di spazi su Instagram e mentre Disney+, oggetto di importanti campagne di comunicazione nel corso della prima metà dell’anno, non comunicherà più su Facebook, a meno che Menlo Park non cambi le sue policy.
Una decisione destinata ad avere conseguenze rilevanti se si considera che l’azienda di Topolino, stando a quanto calcolato dalla società di ricerca Pathmatics, nel primo semestre è stata la principale inserzionista di Facebook negli Stati Uniti, con investimenti superiori a 200 milioni di dollari.